L’Atalanta pareggia, l’Inter è campione d’Italia dopo 11 anni – La squadra di Conte ‘scuce’ lo scudetto dalle maglie della Juventus, L’allenatore: “Scudetto strameritato”
L’Inter ha vinto il suo 19mo scudetto: la matematica è arrivata nel pomeriggio, con il pareggio dell’Atalanta per 1-1 dell’Atalanta sul campo del Sassuolo. Il vantaggio dei nerazzurri di Antonio Conte è ora di 13 punti, incolmabili nelle ultime quattro giornate di campionato.
L’Inter ha conquistato il suo 19mo scudetto undici anni dopo quello del Triplete: la squadra di Antonio Conte, dopo un girone di andata chiuso tra alti e bassi, ha imposto un ritmo infernale a quello di ritorno in cui ha inanellato solo vittorie con la parentesi dei due pareggi con Napoli e Spezia.
Gli 82 punti che gli hanno assicurato un vantaggio incolmabile con quattro turni di anticipo sono il frutto di 25 vittorie (di cui 14 in casa), sette pareggi e due sole sconfitte. Un ritmo che costretto una Juve titubante nel primo anno di Andrea Pirlo all’abdicazione dopo nove scudetti di fila.
Per i nerazzurri la stagione era iniziata in modo altalenante, complice il Covid che aveva falcidiato la squadra nelle prime giornate. Sei gol subiti nelle prime due partite contro Benevento, Fiorentina e Lazio, poi a metà ottobre la sconfitta nel derby contro il Milan per 1 a 2 (doppietta di Ibrahimovic e gol di Lukaku).
Nel frattempo il cammino europeo si complica subito: appena due punti nelle prime tre sfide con Borussia M’Gladbach, Shakhtar Donetsk e Real Madrid.
Così a dicembre arriva l’eliminazione dalla Champions e anche dall’Europa League con il quarto posto finale: dopo la vittoria in casa dei tedeschi, l’Inter non va oltre il pareggio casalingo contro lo Shakhtar. I nerazzurri, però, si mantengono in scia al Milan in campionato e la partita della svolta arriva il 17 gennaio quando a San Siro arriva la Juve, che nel primo anno di Conte ha strappato sei punti su sei all’Inter.
Stavolta invece finisce 2 a 0 con gol dell’ex Arturo Vidal e di Nicolò Barella. La giornata dopo arriva il pareggio 0 a 0 a Udine e da li’ inizia un girone di ritorno stratosferico fatto di 12 vittorie consecutive (compreso quelle pesantissime con Lazio e Atalanta e un derby di ritorno vinto 2 a 1), prima dei pareggi contro Napoli e Spezia e dei successi Verona e Crotone. La Coppa Itala è sfumata in semifinale con la Juve, dopo la soddisfazione di un altro derby vinto nei quarti.
A turno in campionato le rivali sono rimaste indietro, a partire dal Milan campione d’inverno condannato da una serie di ko interni. L’Inter al secondo anno di cura Conte ha fatto sua la filosofia di agonismo, lacrime e sudore del tecnico salentino.
Alla conferma dell’efficacia della LuLa si è aggiunta la spinta sulla fascia destra di un Hakimi inarrestabile con sette gol e sei assist e un Barella cresciuto in modo esponenziale. Dietro il trio Bastoni-De Vrji-Skriniar ha formato una diga che ha richiamato alla mente la Bbc della Juve. E anche quelli che dovevano essere i comprimari, da Darmian a un Perisic ritrovato, si sono sempre fatti trovare pronti. Anche Capitan Handanovic, nonostante qualche incertezza, si e’ confermato un portiere affidabile e senza eguali in Serie A per la sua capacità con i piedi nella costruzione dal basso che esige Conte.
“Vincere uno scudetto con quattro giornate d’anticipo, vuol dire che è strameritato“, dice Antonio Conte, intervistato da Inter Tv. “Lo abbiamo meritato, non ci sono altri aggettivi per dire quello che abbiamo fatto”, ha aggiunto il tecnico, “è motivo di orgoglio e soddisfazione. Iniziare questa avventura con l’Inter non è stata una scelta facile. Potevo fare scelte più comode, ma sono per le decisioni importanti che mi danno qualcosa e che mi portano a fare qualcosa di straordinario. Sono stati due anni intensi”.