Novak – Tanta attesa e incertezza sul processo giudiziario in programma nella mattinata australiana di lunedì 10 gennaio, che deciderà la sorte di Novak Djokovic sulla partecipazione al primo torneo del Grande Slam della stagione 2022.
Il serbo dovrà trascorrere un weekend molto disagevole in un hotel poco confortevole e in condizioni davvero difficili da sopportare per qualunque persona (compreso il numero uno al mondo del ranking Atp). Il countdown è partito ma il tempo sembra non passare così velocemente.
Nole era riuscito a ottenere un’esenzione medica da Tennis Australia per non saltare il primo appuntamento prestigioso dell’annata. Ma i problemi, che sembravano terminati, si sono presentati nuovamente e più gravi all’aeroporto di Tullamarine, dove il suo visto per entrare nel Paese è stato cancellato.
Dopo questa decisione, la rivolta serba è scoppiata e gli avvocati hanno subito fatto appello. Sul banco non c’è soltanto la non partecipazione agli Australian Open. Secondo la dura legge del Paese, quando a qualcuno viene ritirato il visto, può avere il divieto di tornare sul territorio fino a tre anni.
Una pena super restrittiva che però il Governo federale non ha escluso di imporre come sanzione. La palla è balzata nelle mani della giustizia, che presto si pronuncerà.
Parla Djokovic
Viste le condizioni in cui deve trascorrere questi giorni, il serbo è riuscito e ci ha tenuto a comunicare poche importanti parole al fratello Djordje dalla sua camera d’albergo, che è stato poi incaricato di rivolgerle in seguito ai media.
La frase in questione è la seguente: “Dio vede tutto! La mia benedizione è spirituale e la loro materiale”. Un commento che lascia un po’ intendere l’attuale stato del giocatore serbo, che difficilmente potrà dimenticarsi una situazione di questo tipo.
La sua dura posizione sulla campagna di vaccinazione lo ha portato ad affrontare una situazione difficile, che potrebbe portarlo a non disputare l’edizione 2022 degli Australian Open. Djokovic detiene il titolo dal 2019 e sarebbe sicuramente una notizia clamorosa se il vincitore degli ultimi tre anni non fosse presente neppure nel main draw.