Il Metaverso, la nuova piattaforma virtuale di Facebook-Meta, potrebbe diventare terreno fertile per le organizzazioni terroristiche come l’Isis.
Lo segnala un’informativa interno dell’agenzia anti-terrorismo dell’Unione europea.
“La creazione di un califfato virtuale o di un campo di addestramento dell’Isis è uno dei rischi legati a questo nuovo mondo”, si legge nel documento.
Questo è solo l’ultimo degli allarmi che rivela i lati oscuro del mondo virtuale a cui ormai hanno accesso milioni di persone e che, grazie alla prepotente diffusioni dei visori di collegamento, entrerà presto nella vita di tutti.
Terrorismo
Secondo il rapporto Ue, il Metaverso offrirebbe nuovi modi per coordinare, pianificare ed eseguire atti di terrorismo, come ad esempio l’organizzazione di grandi attacchi terroristici immersivi.
Il documento prosegue affermando che il finanziamento decentralizzato delle criptovalute potrebbe anche aiutare ulteriormente le organizzazioni terroristiche a gestire i propri interessi sul Metaverso. L’Europol sta già studiando come reprimere i potenziali crimini nel mondo virtuale. Il documento afferma, poi, che l’esperienza immersiva può portare a un livello più elevato di vulnerabilità per coloro che sono inclini alla propaganda delle cellule di reclutamento dei terroristi, smorzando al contempo le loro reazioni a una maggiore manipolazione. “Le organizzazioni estremiste potrebbero creare spazi nel Metaverso dove diffondere liberamente disinformazione e discorsi di odio e dove il rifiuto della democrazia riunisce le persone”, si legge.
Evasione e riciclaggio
Un altro aspetto sotto l’attenzione delle autorità è quello legato alle transazioni economiche, che nel Metaverso avvengono tramite monete virtuali o cripto, le quali però possono essere facilmente cambiate in soldi “veri”.
Secondo le stime di Grayscale (società che si occupa di gestire le proprietà del mondo cripto) ipotizza che il giro d’affari dei metaversi possa toccare anche i 1.000 miliardi di dollari in futuro. “Le consorterie criminali sono interessate alle più moderne tecnologie e in particolare a tutti gli strumenti che permettono un rapido e invisibile passaggio di denaro, aumentando notevolmente il ricorso a pagamenti effettuati con criptovalute, che non consentono il tracciamento e sfuggono al monitoraggio bancario”. Questo quanto si legge nell’ultima relazione al Parlamento della Direzione investigativa antimafia.
Furto d’identità
Infine, tra i rischi, nascosti in mezzo alle tantissime e indubbie opportunità aperte dal Metaverso, c’è anche quello di commettere reati a propria insaputa. Perché a effettuarli, come già capitato in decine di occasioni, sarebbe il nostro avatar, ossia la proiezione che diamo di noi nel mondo virtuale. Come già accade oggi in molti altri ambiti, anche i profili utilizzati per accedere al Metaverso possono essere hackerati e utilizzati per furti, truffe e altri crimini, che restano tali anche se non effettuati fisicamente, ma on line.
Metaverso: lati oscuri su riciclaggio, furto d’identità e addirittura terrorismo

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