Giorno della Memoria: commemorazione ad Auschwitz

3 mins read
Giorno della Memoria: i bambini deportati Auschwitz
(Fonte: "Sputnik News")

Giorno della Memoria: oggi, all’ex campo di sterminio di Auschwitz, si è tenuta alla presenza soprattutto di alcuni sopravvissuti, la commemorazione dell’orrore nazista perpetrato nella primavera del 1942. Tuttavia il settantasettesimo anniversario (27 gennaio del 1945) dell’apertura dei cancelli da parte dell’Armata Rossa, non ha potuto essere celebrato nella solita maniera a causa del COVID.

Sono stati previsti pochi partecipanti, si legge sul sito del Memoriale. Inoltre sono state possibili visite individuali e poi seguire l’evento sui siti www.auschwitz.org e 77.auschwitz.org; su YouTube, sul canale ufficiale del Memoriale e sulle sue pagine social (Facebook e Twitter).

Piotr Cywiński, il direttore, ha dichiarato che “Se la Shoah, in relazione a tutti gli altri genocidi, si è distinta soprattutto per il suo carattere profondamente programmatico, logistico, quasi industriale, allora ad Auschwitz ha raggiunto il suo culmine”.

Lì i tedeschi uccisero circa 1,1 milioni di persone. La maggior parte erano ebree, ma non vanno dimenticati i rom, cittadini polacchi non ebrei, sovietici ed altri.

Oggi non ci sono stati discorsi politici, ma unicamente le testimonianze dei superstiti, un minuto di silenzio e poi una preghiera ecumenica. Il Giorno della Memoria è stato celebrato anche in Germania al Bundestag.

La presidente Baerbel Bas ha dichiarato che “oggi è un giorno di vergogna” per il suo paese per le colpe tedesche di allora. “Non c’è spazio per antisemitismo, xenofobia, nella nostra società, né nel presente né ce ne sarà per il futuro”, ha detto anche.

Tuttavia in generale “questo cancro si è risvegliato”. Lo ha sottolineato al Parlamento di Berlino una sopravvissuta alla Shoah, Inge Auerbacher, chimica americana di origine tedesca ora 87enne.

Ha spiegato che l’antisemitismo “fa parte della quotidianità in tanti paesi, anche in Germania”. “Questa malattia deve essere curata il prima possibile”.

Un’altra sopravvissuta tedesca Margot Friedlaender, 100 anni, scrittrice, durante una riunione speciale al Parlamento europeo ha reso la propria testimonianza. Nel 1943 vi fu la deportazione ad Auschwitz di sua madre e di suo fratello, che non tornarono più.

Quando aveva 21 anni riuscì a nascondersi, ma i nazisti la trovarono e la inviarono al campo di concentramento di Theresienstadt, nella Repubblica Ceca. Margot fu la sola della sua famiglia a salvarsi.

Nello stesso campo di contramento c’era anche il suo futuro marito Adolph, che aveva conosciuto tempo prima a Berlino. Dopo la guerra, nel 1946, emigrarono negli Stati Uniti.

Margot è tornata nella capitale tedesca nel 2010. Vi si reca ancora come testimone della Shoah. Parla soprattutto nelle scuole.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog