Oggi il Marocco ha celebrato i funerali del piccolo Ryan: il suo Alfredino Rampi. C’erano un migliaio di persone.
Dopo la preghiera islamica di mezzogiorno, si sono radunate in un vecchio cimitero a 6 chilometri dal villaggio di Ighrane, nel nordest del Paese, dove il bambino di 5 anni viveva e dove è avvenuta la tragedia. E’ stato necessario transennare le strade, per la moltitudine di gente che è accorsa.
Da martedì a sabato non solo il Marocco ma tutto il mondo ha seguito con il fiato sospeso la vicenda; sperando e gioendo, quando sembrava che Ryan fosse stato estratto vivo dal pozzo in cui era caduto, e addolorandosi quando poi, alla fine, è arrivata la notizia che non era così.
Pare che sul corpicino del piccolo sia stata effettuata l’autopsia, ma non si è saputo nulla sui risultati. Le autorità marocchine hanno iniziato da ieri a far riempire il pozzo dove lui è precipitato e anche il tunnel che era stato scavato per cercare di salvarlo.
Anche Papa Francesco ha rivolto un pensiero al bambino, elogiando i marocchini per avercela messa tutta con i soccorsi. Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio; dal presidente francese Emmanuel Macron e dallo sceicco Mohammed bin Rachid al Maktoum, vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti. Questi ha fatto sapere di aver sentito telefonicamente l’omologo marocchino Nasser Bourita.
Il re del Marocco Mohamed VI, sabato sera, subito dopo il ritrovamento di Ryan, ha parlato con i suoi genitori Khalid Oram e Soumaya Kharchich. Ha espresso loro le proprie condoglianze.