Moda sostenibile dal Marocco: intervista al founder del brand Marrakshi Life
Marrakshi Life, brand del fotografo Randall Bachner, si ispira ai maestosi paesaggi marocchini e alla bellezza delle montagne dell’Atlante per creare magnifici e originali tessuti fatti a mano nella community locale in un ambiente sostenibile.
Parlami di te: da dove vieni, dove hai studiato moda, e perché hai scelto di lavorare in questo settore?
Sono nato a Boston e ho studiato storia dell’arte e studio art allo Skidmore college. Non ho studiato per lavorare nella moda, più che altro faccio il fotografo di moda dal 1996. Ed è così che nato il mio interesse per la moda e ho cominciato a lavorare con altri stilisti e questo ha accresciuto il mio interesse. Credo che si possa considerare un modo per imparare e capire la fashion industry, ma al di qua dell’obbiettivo.
Parlami del tuo processo creativo. Dal bozzetto alla confezione fino alla vendita delle tue creazioni
Abbiamo lanciato Marrakshi Life nel 2013. Ho aperto il mio primo negozio nella Medina di Marrakech vendendo pezzi unici creati dalle sole persone con cui lavoravo a quel tempo (tessitore e sarto), ma siamo cresciuti da allora e oggi abbiamo 5 telai per 30 tessitori e 15 sarti nel nostro atelier di Marrakech dove realizziamo tutti i tessuti e creiamo tutti i nostri capi a mano.
Il processo creativo nasce in modo olistico, per me è molto intuitivo. Di solito parte da un’immagine o da una palette colori che mi viene ispirata da un’opera d’arte, poi mi piace sperimentare con varie tecniche di tessitura e con abbinamenti di righe e colori sul telaio. Il punto di partenza per la collezione è sempre la creazione di tessuti fatti a mano. Da lì, cerco sempre di rispettare l’integrità del tessuto, per me c’è sempre la sfida di come indossare queste creazioni fatte a mano. Non faccio bozzetti o disegni, ma inizio pensando ai colori dei filati che abbiamo nel nostro Atelier, o ai nuovi filati che sto creando. Da qui poi immagino i colori e le righe sulla silhouette. Il mio team e io iniziamo a tessere le stoffe sulla base della mia palette colori e dell’ampiezza delle righe ecc. Poi creiamo dei campioni per capire se i capi corrispondono a quello che avevo immaginato. Sono molto felice di poter lavorare con un team che è con me fin dall’inizio, abbiamo molto chiara la vision di Marrakshi Life.
Le modalità di vendita delle nostre creazioni è cambiata in modo drammatico a causa del Covid. Marrakshi Life si basava sulla possibilità di mostrare le nostre creazioni dal vivo, nel nostro Showroom e Atelier a Marrakech. Persone belle e creative da tutto il mondo venivano a farci visita per vedere da vicino il nostro approccio “a km 0” alla moda. Molte volte sceglievano dei capi che noi creavamo su misura per loro e che poi spedivamo. Ora che il mondo si è fermato, abbiamo dovuto escogitare altri modi per portare il nostro Atelier e la tecnica di tessitura artigianale nel mondo digitale. E quindi raccontare la nostra storia a un pubblico più vasto. Abbiamo il nostro sito e il nostro profilo Instagram, che parlano della nostra etica ed estetica, rivolgendoci alle persone più originali che ci sono nel mondo. E facciamo tutto in casa e con poche persone, le foto, lo styling, i casting, ecc, tutto viene fatto nell’ambito di Marrakshi Life.
Per che tipologia di persona create?
Creiamo per gli spiriti liberi, e i nostri clienti sono sicuramente tipi creativi, artisti, architetti o altri stilisti, persone che appezzano il modo in cui creiamo i capi. Persone che vogliono sentirsi a proprio agio nei nostri abiti e capire la bellezza di quel che facciamo.
Da dove nasce l’ispirazione per le nuove collezioni?
Le mie ispirazioni sono i viaggi, i luoghi maestosi, e la natura. E negli ultimi tempi mi ispira anche quello che c’è intorno a me. Come le montagne dell’Atlante, i deserti, o un giardino pieno di ulivi e aranci.
Le difficoltà più grandi che avete affrontato?
La difficoltà più grande è ovviamente stata quella di lavorare all’interno di una cultura che non è la tua, la lingua e le tradizioni possono rivelarsi degli ostacoli quando lavori con il tuo team. Sono fortunato perché abbiamo imparato insieme molto sulle nostre rispettive culture ed esperienze, e abbiamo affrontato questi problemi con una mente sempre aperta. Si è trattato di guadagnarmi il rispetto e la pazienza del mio magnifico team di tessitori e sarti. Se impari a conoscere la loro cultura, la lingua, i luoghi, potrai anche capire che tipo di esseri umani sono e che tipo di legame ci unisce. Abbiamo costruito il nostro Atelier come un ambiente familiare e molti dei tessitori lavorano con noi da tre generazioni.
Che rapporto hai con la moda sostenibile?
La sostenibilità è diventata una parola trendy, fin troppo abusata. Per noi non è sostenibile solo il modo in cui abbiamo messo su il nostro Atelier e tessiamo le nostre stoffe, a mano, sui telai di legno, senza macchinari oltre a poche macchine da cucire, ma lo è anche la nostra politica zero sprechi: prendiamo i tessuti avanzati dai capi realizzati in precedenza e diamo loro una nuova vita come articoli per la casa, o li usiamo per altri capi (sotto forma di patchwork/pannelli). Tutto è su ordinazione, quindi non “pompiamo” prodotti a più non posso solo per vendere, per raggiungere certe cifre sul mercato. Confezioniamo un capo alla volta, per ogni persona, nel modo in cui viene ordinato.
Per ML, la sostenibilità fa parte anche nel nostro Showroom e nell’ Atelier e nel modo in cui interagiamo fra noi, e capiamo e rispettiamo la cultura che ci circonda. Rispettiamo e onoriamo i momenti per la preghiera durante la giornata, i nostri stipendi sono più alti degli standard locali, ci sono ovviamente le ferie, e creiamo un’atmosfera spensierata, orientata alla famiglia, e molto piacevole. Ed è perché siamo un Atelier, e NON “produciamo” abiti.