FORBES DEFINISCE LA TUSCIA: “INCANTEVOLE E IMMOTIVATAMENTE LASCIATA FUORI DAGLI ITINERARI TURISTICI”
Vivendola a volte, non ci rendiamo conto di quanto il nostro territorio sia appetibile ad occhi altrui. Questa volta ad aver messo gli occhi sulla Tuscia, è la rivista statunitense Forbes che ha inviato una sua corrispondente per ammirare le nostre bellezze territoriali. Nell’articolo apparso sul giornale americano vengono citati moltissimi luoghi di grande valore storico come Palazzo Farnese o Palazzo Doebbing a Sutri. Quest’ultimo un chiaro esempio di come un’amministrazione comunale molto attenta all’arte abbia dedicato uno spazio così performante e capace di rinnovarsi con continue mostre dal livello decisamente pregevole. Citati moltissimi ristoranti come ad Ristocantina Gio a Bolsena, una struttura occupa un’antica cantina medievale, scavata più di 2000 anni fa dagli Etruschi. Il giovane chef locale Giorgio Bufalari è recentemente tornato dalle cucine stellate Michelin di tutto il mondo per trasformarla in una destinazione gourmet.
Ci si sofferma infine sulle tradizioni religiose come Santa Rosa, descrivendola così : “La santa è commemorata con una statua alta 38 piedi, più alta di qualsiasi edificio della città vecchia, chiamata macchina, addobbata con circa 800 candele fiammeggianti e portata a spalla da 100 uomini da un’estremità del centro medievale a l’altro, un percorso lungo quasi un miglio. La macchina viene sostituita ogni pochi anni e riprogettata da un architetto di spicco, in questo caso Raffaele Ascenzi”. É facile comprendere come agli occhi di un turista questa festa appaia come qualcosa di magico e irripetibile. Qualcosa che va oltre la credenza religiosa e che riempie gli occhi di maestosità.
Leggendo l’articolo in questione è davvero facilmente presumibile come, con le dovute accortezze, la Tuscia possa diventare un riferimento turistico per tutto il mondo. Una zona che offre bellezze paesaggistiche, buon cibo, arte, cultura e storia millenaria. Caratteristiche che spesso non vengono menzionate dalle amministrazioni comunali che dimenticano le potenzialità del nostro territorio.
