Europa abortista, un ossimoro preoccupante – Il Parlamento Europeo ha votato, con un’ampia maggioranza di 336 voti a favore, 163 contrari e 39 astenuti, una preoccupante risoluzione, fortunatamente non vincolante, che, scimmiottando il recente provvedimento francese, vorrebbe tutelato a livello comunitario il diritto all’aborto inserendolo nella Carta dei Diritti fondamentali dell’UE, il cui nuovo art.3 dovrebbe contenere il seguente testo: “Ognuno ha il diritto all’autonomia decisionale sul proprio corpo, all’accesso libero, informato, completo e universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi servizi sanitari senza discriminazioni, compreso l’accesso all’aborto sicuro e legale”.
L’ECR, con all’interno nostro partito nazionale Fratelli d’Italia, ha votato compatto contro, mentre il PPE, con all’interno nostro partito nazionale Forza Italia, si è spaccato con posizioni differenti alcuni a favore altri contro, ovviamente le sinistre a favore.
Non è la prima volta che il Parlamento, prigioniero del politically correct, sottolinea la propria tendenza a netto favore dell’aborto, ricordo la risoluzione, dibattuta in plenaria, del 9 giugno 2022,
approvata con 364 voti favorevoli, 154 contrari e 37 astensioni, “Sulle minacce globali al diritto all’aborto: il possibile ribaltamento del diritto all’aborto negli Stati Uniti da parte della Corte Suprema.” , che costituiva la risposta al noto provvedimento di detta Corte che aveva abolito la storica sentenza Roe v. Wade con la quale, nel 1973, il medesimo organo di giustizia, aveva riconosciuto alla texana Norma McCorvey il diritto di interrompere la gravidanza e, quindi, aveva sancito il diritto costituzionale delle donne all’aborto e lo legalizzava a livello nazionale. In quel caso il Parlamento appariva addirittura uscire dai confini delle
competenze dell’U.E. ben delineate nell’art. 5 del trattato e stupiva la sua ingerenza, su di un tema così delicato, non solo verso i Paesi dell’Unione, ma anche verso gli Stati Uniti, rei di una potenziale svolta anti
abortista.
In quei giorni, quasi come fosse un segno divino o del destino, veniva arrestato vicino alla casa del Giudice della Suprema Corte degli U.S.A. Brett Kavanaugh, noto per le sue posizioni conservatrici ed anti
abortiste, un ragazzo armato di tutto punto e che avrebbe ammesso che aveva intenzione di uccidere l’alto magistrato, proprio per le sue idee.
Un’Europa abortista che non si preoccupi di tutelare fin dal concepimento la vita umana e che non metta al primo posto la famiglia e la riproduzione appare veramente un ossimoro.
Forse ci siamo dimenticati delle profonde radici culturali del nostro Continente nato dall’incontro tra la cultura greco-romana ed il cristianesimo, culle di un profondo umanesimo che ben poco ha a che fare
con l’eliminazione della vita nel ventre materno. Negli Atti degli Apostoli è riportato che Paolo svolgeva la propria missione in Asia Minore, ma si sentiva in qualche modo ostacolato finchè non gli apparve in sogno
un macedone che lo chiamò e lo pregò “Vieni qui ad aiutarci”. Il macedone rappresentava la Grecia e, quindi, l’Europa che, pur con la propria cultura e filosofia avanzata, chiedeva l’aiuto di Gesù, e proprio da lì
nacque la base culturale europea, che certo, indipendentemente da scelte religiose comunque erede di radici profondamente umane, non può in alcun modo accettare la cultura dello scarto e della morte, se non
negando se stessa in un tragico ossimoro.
Vero è che nel mondo occidentale la pratica abortiva è ormai consolidata e vietarla non appare realistico, ma addirittura far assurgere l’eliminazione di una vita a diritto costituzionale sembra veramente
troppo. Ci si dovrebbe, invece, preoccupare di implementare al massimo tutte quelle misure e quegli aiuti alle donne affinchè possa essere loro consentito di far vedere la luce ai propri figli e questo non solamente
per motivi squisitamente morali, che già basterebbero, ma per combattere l’inverno demografico del nostro continente, che appare il pericolo più grave della nostra epoca.
Ci avviciniamo alle elezioni europee e la scelta tra chi si batte per la tutela della vita fin dal concepimento e chi è per il politically correct abortista è nelle nostre mani.