Volo Ryanair dirottato, a bordo ci sarebbero stati agenti bielorussi – Lo afferma il CEO della compagnia, Michael O’Leary. Minsk assicura totale trasparenza. La Francia chiede una “no-fly zone”
Previsto in serata un vertice tra i capi di Stato europei per valutare eventuali sanzioni. Ursula von der Leyen: «Se c’è stata una violazione delle regole del trasporto aereo questa avrà delle conseguenze».
L’arresto del giornalista bielorusso Roman Protasevich e della sua compagna, la 23enne russa Sophia Sapega, è ormai diventato un caso internazionale. Il 26enne è stato fermato ieri a Minsk dopo che le autorità nazionali hanno fatto alzare in volo un Mig-29 che ha imposto al volo Ryanair – decollato da Atene e diretto verso Vilnius con oltre 100 persone a bordo – l’atterraggio forzato.
I capi degli Stati membri dell’Unione europea e dei rispettivi governi saranno oggi chiamati a prendere in considerazione nuove sanzioni contro il regime guidato da Lukashenko. E tra le possibili misure evocate, come affermato dal segretario di Stato francese agli Affari europei, Clément Beaune, ci sarebbe anche il divieto per lo spazio aereo della Bielorussia. Una misura, ha puntualizzato ai microfoni di radio RMC, «ragionevole per proteggerci».
Un «dirottamento sponsorizzato dallo Stato»
Stando a quanto riportato da alcuni media locali, sarebbero sei i passeggeri che si trovavano a bordo del volo Ryanair che non sono ripartiti verso la Lituania a seguito del dirottamento. L’ipotesi è che si trattasse di agenti del KGB bielorusso. Lo stesso CEO della compagnia aerea, Michael O’Leary – intervistato dalla radio irlandese Newstalk – ha detto di credere che a bordo vi fossero alcuni membri dei servizi di intelligence, parlando di un «dirottamento sponsorizzato dallo Stato».
«Da quanto sembra – ha aggiunto O’Leary – l’intenzione delle autorità era quella di rimuovere un giornalista e la sua compagna di viaggio» dal volo.
«Pronti a garantire piena trasparenza»
Il governo di Minsk nel frattempo ha preso le distanze dalle accuse sollevate in sequenza dai Paesi occidentali, dichiarando di aver agito per difendere l’Europa e di aver «pienamente rispettato» tutti i regolamenti internazionali. La motivazione che il dirottamento (e il conseguente atterraggio d’emergenza) fosse dovuto a un presunto allarme bomba non ha però convinto. In tutta risposta Minsk ha fatto sapere di poter «garantire la piena trasparenza in questa questione».
«Gli esperti saranno ricevuti e tutti i materiali saranno dimostrati, se necessario, al fine di escludere le insinuazioni», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri bielorusso, Anatoly Glaz. E risposte immediate sono quelle richieste anche dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Joseph Borrell, che ha sottolineato questa mattina la necessità di un’indagine internazionale per accertare eventuali violazioni delle regole del trasporto aereo che, ha aggiunto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, se confermate «avranno conseguenze».