Roma – Oggi in piazza S. Giovanni a Roma è stata sancita la storia della difesa dei diritti umani.
Un fiume in piena , i 100.000, accorsi da tutta Italia e che hanno cominciato a riempire il piazzale già dalle primissime ore del pomeriggio, contemporaneamente ad altre piazze .
Non si vedeva da almeno un ventennio S. Giovanni così gremita , neppure sotto l’egida dei grandi partiti politici.
Libertà, diritto al lavoro, allo studio, alla scelta di cura , diritto a muoversi liberamente , queste le ragioni che hanno unito migliaia di persone in un coro unanime, pacifico, educato e rispettoso.
Un popolo che si riconosce unito, compatto perché ha egregiamente superato il pericoloso e banale concetto di “vax e non vax “ , perché non si discutono le scelte personali e non si utilizzano per dividere, ma insieme si lotta per essere riconosciuti come la Nazione che vuole rispettare la Costituzione.
Oggi l’Italia esausta da 2 anni di “politica sanitaria”, dice al mondo intero che non è più disposta ad accettare la perdita dei diritti ,attuata senza quelle ragioni di vera necessità che potrebbero in qualche modo giustificare una presa di posizione così estrema da parte di un Governo caduto nell’oblio più totale.
E se anche la giornata di oggi non sarà raccontata dai canali televisivi o dalle testate giornalistiche, il tam tam è già arrivato anche fuori dell’Italia .
Avvocati , medici, persone guarite dal Covid con le cure domiciliari, insegnanti, studenti, professionisti, casalinghe , giornalisti fuori dal coro, imprenditori, vaccinati, non vaccinati, mamme,
padri , figli si sono riconosciuti nelle parole degli oratori che si sono susseguiti sul palco con parole che ognuno aveva già nel proprio cuore.
Un segno importante di una coscienza collettiva che si alza nel vento di una “pacifica ribellione “, ma che dentro ha tutta la forza della Storia di un popolo che non vuole morire ma risorgere dalle ceneri e ricostruirsi .
Di Cinzia P.
