Bambino ucciso dal papà: si sono celebrati oggi, venerdì 7 gennaio, i funerali del piccolo Daniele, ucciso a 7 anni dal padre, Davide Paitoni, 40, il pomeriggio del 1° gennaio, Capodanno. All’uomo, che non aveva accettato la separazione dalla moglie, Silvia Gaggini, e poi ha tentato di uccidere anche lei a coltellate, era stato consentito di stare col figlio nella propria casa di Morazzone, in provincia di Varese, nonostante fosse agli arresti domiciliari per il tentato omicidio di un collega.
Le esequie di Daniele, a cui erano presenti un centinaio di persone, si sono tenute nel campo da calcio dell’oratorio che frequentava, nel comune di San Luigi di Gazzada Schiano (dove è stato indetto il lutto cittadino, come a Morazzone). Il bambino ci viveva con la madre e i nonni materni.
Commossa e intensa l’omelia don Luigi Silipigni, che ha parlato dei diritti dei bambini; commossi e intensi i ricordi dei parenti e degli amici di Daniele. “Il nostro piccolo e dolce Daniele è stato il raggio di luce splendente e vivace che in questi sette anni, ha illuminato le nostre vite. Daniele era dolcezza, gioia, vivacità, era puro amore. In questi giorni un velo di tristezza è calato sui nostri volti e il nostro cuore si è spezzato per sempre”, è stato il messaggio della madre.
Nell’ordinanza di custode cautelare firmata dal gip di Varese, Giuseppe Battarino, si sottolinea “la pulizia accurata delle tracce di sanguedalla stanza e il riordino completo della scena del primo delitto”. Inolte l’ultimo messaggio vocale di Davide Paitoni alla moglie, in cui “spiegava” di aver ucciso Daniele per “punirla” di essersi separata, “denota una freddezza criminale e una organizzazione del pensiero e dell’azione del tutto sintonizzate con la premeditazione dei delitti”.