Milano: violenze in piazza Duomo a Capodanno, perquisizioni a Torino

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Milano – Nell’ambito delle indagini per identificare i responsabili delle violenze sessuali, rapine e lesioni avvenute la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano, la Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano, sta effettuando ulteriori perquisizioni a Torino nei confronti di 5 persone. Si tratta di tre ragazzi italiani di origine marocchina e due marocchini, titolari di permesso di soggiorno, di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Di questi, tre risultano già indagati.

Le perquisizioni

Durante le perquisizioni, eseguite tutte in zona ‘Barca’, estrema periferia del capoluogo piemontese, sono stati sequestrati – spiega la Polizia – dispositivi elettronici ed indumenti corrispondenti a quelli indossati la notte del primo gennaio 2022. Le operazioni vedono il coinvolgimento anche dei poliziotti della Sezione di Pg, della Squadra Mobile della Questura di Torino e dei Reparti Prevenzione Crimine Lombardia e Piemonte.

Le identificazioni di altri presunti aggressori sono scaturite dall’esame delle immagini, dai riconoscimenti fotografici e dalle dichiarazioni delle vittime. Il blitz, a quanto si è saputo, è scattato anche sulla base di elementi relativi al caso delle due turiste tedesche che hanno subito violenze, una delle quali nei giorni scorsi ha pure testimoniato in Procura fornendo a investigatori e inquirenti informazioni utili. In particolare, la nuova attività investigativa di oggi nei confronti dei cinque giovani riguarderebbe sempre i tre casi già al centro del primo blitz dei giorni scorsi.

Nello stesso quartiere lo scorso 11 gennaio gli investigatori hanno perquisito altri giovani. Qui risiede anche Abdallah ‘Abdu’ Bouguedra, il 21enne ora in carcere a Ivrea per le violenze di quella notte.

Le indagini

Al momento, le indagini sono concentrate su cinque episodi avvenuti la notte di Capodanno e che vedono undici ragazze quali parte offese. Nei giorni scorsi sono già stati perquisiti tra Milano e Torino 18 ragazzi di cui 12 risultano indagati. Due sono stati fermati e si trovano ora in carcere. Nelle prime perquisizioni le indagini si concentravano su tre episodi con nove vittime. Nei giorni scorsi altre due ragazze hanno denunciato altri due distinti casi e sono anche state sentite dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo fornendo riscontri utili.

Le violenze

Sei giorni fa una delle due studentesse tedesche si è presentata in Procura per ricostruire quei “20 minuti” nel corso dei quali lei e l’amica sono state prima avvicinate con un pretesto, poco prima della mezzanotte, poi accerchiate da un’orda di giovani e costrette a subire abusi, mentre in lacrime chiedevano aiuto. Davanti all’aggiunto Letizia Mannella, al pm Alessia Menegazzo e al capo della Squadra mobile milanese Marco Calì, ha riconosciuto diversi componenti del “branco” attraverso le immagini che le sono state mostrate nel corso della deposizione. Il numero degli indagati sta salendo: si è arrivati già ad almeno una quindicina, ma le cifre sono in crescita costante, comprese quelle degli identificati.

Gli altri due episodi, già al centro dei provvedimenti che hanno portato in carcere un 18enne a Milano e un 21enne a Torino, riguardano la presunta violenza sessuale di gruppo nei confronti di quattro amiche vicino alla Galleria Vittorio Emanuele II e lo stupro ai danni di una 19enne all’angolo con via Mazzini, con violenze anche ai danni di altre due ragazze che erano vicino a lei. Infine, le due nuove denunce dei giorni scorsi su cui è ancora in corso il lavoro di raccolta di elementi probatori.

Skytg24

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