Roma: policlinico Umberto I aggrediti da un uomo armato, tre feriti – Armato di coltello ha aggredito due medici e due infermieri del policlinico Umberto I di Roma, ferendone due. Mattinata di paura, quella di martedì 29 marzo, all’ospedale di viale Regina Elena. L’uomo, un marocchino di 30 anni, è stato fermato dagli agenti della polizia di Stato intervenuti sul posto e portato in Commissariato per il reato di lesioni aggravate
Secondo quanto ricostruito, l’aggressore armato di coltello si è introdotto per motivi in corso di accertamento all’interno del reparto di malattie tropicali e ha minacciato due sanitari, ferendoli. Il 30enne ha anche lanciato sassi contro l’ingresso della struttura provocando danni ad alcune vetrate, ma senza ferire altre persone.
Gli investigatori hanno acquisito i filmati della videosorveglianza del reparto e dell’ospedale per ricostruire la dinamica dei fatti. I due infermieri aggrediti hanno avuto bisogno di ricevere le prime cure al pronto soccorso: uno dei due operatori sanitari si è incrinato una costola, mentre l’altro si è rotto il ginocchio, con 30 giorni di prognosi. Uno dei due medici aggrediti ha riportato invece lievi lesioni superficiali.
“Basta far finta di niente, stop immediato alla violenza sui posti di lavoro. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza ai quattro lavoratori aggrediti e a tutto il personale dell’Umberto I. Chiediamo subito un piano con misure concrete per la sicurezza degli operatori in sanità”, il commento del sindacato Cisl Fp Lazio dopo l’episodio di violenza.
“La condizione che si trova a vivere chi lavora nelle aziende ospedaliere e sanitarie è drammatica. Sono anni che come Cisl insistiamo su questo tema: la sicurezza sul lavoro non è negoziabile”, affonda la federazione regionale di categoria.
“Stiamo assistendo ad una vera e propria escalation di aggressioni e violenze in troppe strutture del Lazio. Questo è inaccettabile per i lavoratori e per le loro famiglie. Ma anche per i cittadini che si rivolgono al Ssr. Consentire agli operatori di lavorare in sicurezza e serenità deve essere la priorità di ogni datore di lavoro. E bisogna fare di tutto per garantirla. Servono provvedimenti per la tutela di lavoratori che si trovano già ad operare in condizioni difficili e che in nessun modo devono essere oggetto di violenze”, conclude la nota.