Roma Verano: “Vilipendio delle tombe”, la procura indaga

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Roma Verano: “Vilipendio delle tombe”, la procura indaga – Materassi, buche, marmi distrutti e addirittura scarpe: la condizione in cui versa il Verano, cimitero monumentale della Capitale, fa aprire un fascicolo ai pm.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo per indagare sul degrado del cimitero monumentale della Capitale, il Verano, una sorta di museo a cielo aperto. Qui, infatti, non si cammina solo tra i defunti ma spesso le tombe sono vere e proprio statue e opere d’arte. Oggi, però, la situazione è ben differente: tombe distrutte, lapidi e marmi sui quali non si riesce neanche più a leggere il nome del defunto e resti di fotografie per terra. Neanche i morti possono riposare in pace.

Il reato per cui procedono i pm è vilipendio delle tombe e l’inchiesta è a carico di ignoti. Sono diversi anni che all’interno del cimitero molte tombe sono distrutte, transennate e spesso anche inaccessibili ai familiari dei defunti. Come riporta il quotidiano Repubblica, spesso i mazzi di fiori vengono lasciati da chi va a trovare i propri cari defunti sul muretto antistante. Ben lontana quell’immagine che il Verano ha sempre dato e dovrebbe continuare a dare di cimitero salotto, elegante e rispettoso del defunto con una cura maniacale delle strade, degli spazi verdi e ovviamente dei loculi.

Invece, oggi, passeggiando per quel luogo che ospita l’ultima casa di moltissimi personaggi illustri, è possibile notare erbacce, ferri arrugginiti, vasi in bronzo divelti e spazzatura. Riproduzione calzante di come è ridotta l’Urbe. Addirittura, ci sono anche buche e radici che bucano l’asfalto per i viali del camposanto. Oltre al dolore per chi non c’è più, quando si va al Verano nasce anche la tristezza per il degrado in cui versa. Anche chi sta facendo il suo ultimo viaggio, infatti, ha diritto a un po’ di decoro. Lo ha scritto anche Ugo Foscolo nel suo carme I Sepolcri che una civiltà che non rispetta i propri morti non merita di sopravvivere. E vedendo in quale stato versa soprattutto la parte più vecchia del cimitero, quella adiacente alla basilica, molto più simile a una discarica che a un campo santo, viene facile l’idea che, secondo Foscolo, dovrebbe fare questa società e chi la amministra.

A quanto pare, dopo aver visto materassi, vasi rotti, lapidi divelte e scarpe rotte, la procura di Roma ha deciso di vederci chiaro. La denuncia è stata presentata dall’avvocato Gennaro De Falco per conto dell’ex parlamentare Souad Sbai. Sarà difficile capire di chi è la responsabilità visto che sono anni ormai che il Verano versa in queste condizioni. Qualcosa sembra essere migliorato con l’attuale direzione del cimitero ma la strada è ancora lunga per dare un riposo degno a chi non c’è più.

IlGiornale

 

Al Verano tombe distrutte e inaccessibili, Sbai annuncia esposto

(Roma 2 ottobre 2022)

Al Verano tombe distrutte e inaccessibili, Sbai annuncia esposto – “Neanche i defunti riposano in pace a Roma. Al Cimitero del Verano lo scenario è apocalittico: tombe distrutte, lapidi e marmi a pezzi. Il tutto arginato da anni da transenne. E il Sindaco Gualtieri cosa fa? Nulla”. Con queste parole Souad Sbai, della Lega, commenta lo stato attuale di alcune aree del Verano, da anni inaccessibili anche ai familiari dei defunti, e annuncia un provvedimento.

“Domani presenterò ufficialmente un esposto alla Procura della Repubblica per una situazione davanti alla quale, ad oggi, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non ha mai pensato di dare una soluzione. Nel piano di investimenti per i cimiteri capitolini presentato dalla Giunta a maggioranza Pd e del quale ancora oggi non v’è riscontro pratico, non è chiaro se siano presenti interventi atti sufficienti a porre rimedio in maniera concreta alle devastazioni del Cimitero del Verano”, prosegue Sbai.

“Gli stanziamenti pare siano infatti maggiormente diretti ad ampliare la struttura – rincara Sbai – piuttosto che a ristrutturarla. Abbiamo bisogno di conferme, da questo punto di vista. è assolutamente necessario che i defunti riposino in pace e che i loro cari possano andare a far visita alle loro tombe, oggi distrutte”.

 

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