Emilia Romagna piegata dal maltempo, otto morti

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Emilia Romagna piegata dal maltempo, otto morti – Diecimila gli evacuati, 21 fiumi esondati e oltre 30 comuni allagati. A Cesena residenti sui tetti. Il sindaco di Forlì: “La peggiore situazione mai vissuta”. Meloni promette il “massimo supporto”. Il 23 maggio previsto il Consiglio dei Ministri sulle misure di emergenza.

Il maltempo non allenta la morsa: alluvioni ed esondazioni stanno duramente colpendo l’Emilia-Romagna, in attesa dell’annunciato Consiglio dei ministri che varerà nuove misure di emergenza. Drammatico il bilancio con otto vittime accertate, secondo quanto riferito dalla vicepresidente della Regione, Irene Priolo21 i fiumi esondati, anche in più punti, e 22 i corsi d’acqua che hanno superato il livello 3, massimo allarme. Aumentano a 35 i Comuni con allagamenti tra la Romagna e il Bolognese e a 48 quelli con frane, anche importanti, tra Reggio Emilia e Rimini.

Un uomo, che nel tardo pomeriggio di ieri era stato dato per disperso è stato poi trovato nella notte morto a Forlì: viveva al piano terra di una casa invasa dall’acqua del vicino fiume Montone. Un’altra vittima a Ronta di Cesena dove è stato trovato morto un 70enne, la cui moglie è ancora dispersa. Una donna tedesca è stata poi trovata morta a Cesenatico, sul litorale di Zadina.

Altri due corpi senza vita, di un uomo e di una donna, sono stati ritrovati dai sommozzatori dei carabinioeri a Forlì, rende noto la prefettura di Cesena. Sono in corso ulteriori ricognizioni da parte dei sommozzatori.

“È una situazione pesantissima che sta mettendo a dura prova la Regione Emilia Romagna, ma reagiremo: prima cosa mettere in sicurezza le persone, serve ancora sforzo, poi penseremo ai danni”, ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nel punto stampa alla protezione civile con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha sorvolato le aree alluvionate con i Vigili del Fuoco.

Almeno diecimila le persone evacuate a seguito di strutture allagate e fiumi in piena o esondati che hanno rotto gli argini, ha riferito il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci., il quale ha sottolineato come in 36 ore sia caduto sulla regione l’equivalente di mezzo anno di precipitazioni.

Sui dispersi non avanziamo numeri, con l’auspicio che si possa trattare di un falso allarme. Sono circa 5 mila le persone sfollate, ma è un numero che può cambiare di ora in ora”, ha aggiunto il ministro.

Per quanto riguarda la collocazione degli sfollati, Musumeci aggiunge: “Abbiamo messo a disposizione delle regioni dieci milioni, nel prossimo Cdm probabilmente adotteremo un provvedimento per rimpinguare quelle risorse, è compito della regione individuare i luoghi dove collocare queste persone. La regione si sta già muovendo”.

“Finita l’emergenza si passerà alla ricognizione, molto più dettagliata, e poi al ripristino e ricostruzione degli argini che sono scomparsi. Ma – ha aggiunto – serve un approccio nuovo dal punto di vista del sistema idraulico su tutto il territorio nazionale. Era già accaduto a Ischia e potrà accadere in qualsiasi altra parte della nazione”.

Scuole chiuse anche per oggi, a Bologna e negli altri Comuni colpiti. Drammatica a situazione a Faenza, nel Ravennate, dove l’acqua è entrata nel centro abitato e molte persone sono state evacuate. Sempre nel Ravennate è esondato nella notte il fiume Santerno e ci sono state nuovi evacuati accolti nei centri allestiti. Riccione è praticamente sott’acqua. Nel Bolognese esonda anche il fiume Sillaro.

Cesena la gente è stata costretta a salire sui tetti, in attesa di essere portati in salvo dagli elicotteri. A Forlì il sindaco ha annunciato “la peggiore situazione mai vissuta”.

Si moltiplicano intanto le foto e i messaggi sui social network di persone che a Faenza, nel Ravennate, nel Cesenate chiedono aiuto poiché le loro case sono invase dall’acqua. Tra cancellazioni e ritardi è interrotta in molti tratti la circolazione dei treni.

Intanto continua a piovere: è stato calcolato che sono caduti 130 mm di pioggia in sole 24 ore. E le previsioni non promettono nulla di buono: su buona parte della regione Emilia Romagna anche per oggi è stata emessa una nuova allerta meteo rossa per fiumi, frane e mareggiate.

Al lavoro da ieri sera presso il Dipartimento nazionale della Protezione civile l’Unità di Crisi attraverso il Comitato Operativo per assicurare il coordinamento nazionale delle forze in campo e degli interventi in uno scenario ampio e in continua evoluzione.

Proseguono intanto senza sosta gli interventi dei soccorritori che stanno lavorando ininterrottamente da ore. Alla mezzanotte di ieri si contavano oltre 600 interventi dai vigili del fuoco nelle due regioni colpite dal maltempo impegnati nei soccorsi alla popolazione per le forti piogge che hanno colpito l’Emilia Romagna: numerosi i salvataggi di persone bloccate in casa dall’acqua e di automobilisti in panne.

A Cesena per l’esondazione del fiume Savio, all’altezza di via Roversano e di via dei Mulini, squadre fluviali e l’equipaggio dell’elicottero del reparto volo di Bologna hanno effettuato decine di salvataggi di persone rimaste bloccate sui tetti delle abitazioni. Così come a Castrocaro Terme (Forli-Cesena) per allagamenti diffusi: l’equipaggio dell’elicottero Drago VF150 del reparto volo di Bologna ha recuperato una famiglia, con due bambine piccole, che era rimasta bloccata per un allagamento nella propria abitazione.

Pesante anche la situazione nelle Marche con strade invase dall’acqua e per questo chiuse alla viabilità e violente mareggiate lungo la costa. Sono oltre 200 i vigili del fuoco impegnati in quest’area. Nel Pesarese i soccorritori fluviali hanno evacuato a Colombarone una famiglia, tra cui una neonata di 4 mesi, bloccata dall’acqua nella propria abitazione, mentre a Granarola di Gradara (Pesaro-Urbino) sono stati soccorsi un uomo disabile e una donna bloccati in casa dall’acqua.

In Toscana, nell’area dell’Alto Mugello, i vigili del fuoco sono intervenuti per una serie di frane e di smottamenti che hanno interessato anche la caduta di alberi sulla sede stradale. Risulta interrotta la circolazione sulla strada regionale 302 lato Emiliana, la strada regionale 306 di collegamento tra Marradi e Palazzuolo e la 610.

A causa di due frane, una a monte e una a valle, che si sono riversate sulla carreggiata della strada provinciale 20 tra Modigliana e Marradi, 5 autovetture sono bloccate. Non ci sono persone rimaste coinvolte. La frazione di Lutirano nel comune di Marradi risulta isolata.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato questa mattina al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini per esprimere vicinanza e solidarietà alle comunità emiliano-romagnole colpite dalla drammatica emergenza maltempo. E il cordoglio per le vittime.Bonaccini ha poi sentito in videocall la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro Nello Musumeci e il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

Hanno fatto il punto sugli interventi in corso, condiviso la necessità di uno sforzo straordinario di tutti i corpi dello Stato e istituzioni nei soccorsi e nella gestione dell’emergenza: la priorità è mettere in sicurezza tutte le persone, in una situazione drammatica. La premier ha ribadito vicinanza all’Emilia-Romagna e garantito il massimo impegno del Governo. Bonaccini ha sentito anche il ministro Salvini e il viceministro Bignami per la parte infrastrutture.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso del vertice al Comitato operativo, presieduto da Musumeci, nella sede della Protezione civile, ha ribadito la massima disponibilità da parte del governo per supportare la Regione Emilia nell’emergenza.

Questo pomeriggio, intanto, si terrà un vertice con i ministri Lollobrigida, Calderone e il viceministro Leo per concordare provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva in aiuto alla Regione colpita, si informa ancora. “Faremo tutto cio che sarà necessario per far fronte alla tragica situazione creatasi. Rinnovo la vicinanza del governo alle famiglie delle vittime”, informa ancora una nota.

Meloni ha dato la disponibilità immediata a convocare un Consiglio dei ministri per approvare, ove fosse necessario, ulteriori misure d’emergenza. “Il governo c’è, al fianco delle popolazioni colpite e delle istituzioni sul territorio”, ha sottolineato Meloni.

Agi

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