Integralista islamico espulso dall’Italia, “Intolleranza contro i simboli cristiani”

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Un marocchino, presente in Italia dal 2020, è stato espulso dall’Italia per questioni di sicurezza. Frequentava la moschea di Montebelluna.

Nuova espulsione in Italia per motivi di sicurezza dello Stato: oggetto del provvedimento un marocchino nel Paese dal 2020. A comunicarlo è stato il Viminale con un comunicato diffuso tramite social. “Attenzionato dalla Polizia di Prevenzione per le sue posizioni religiose integraliste e oltranziste aveva mostrato atteggiamenti di intolleranza nei confronti di simboli cristiani e il proposito di commettere azioni offensive destando preoccupazione tra i frequentatori della moschea di Montebelluna“, si legge nel post.

L’espulsione del marocchino rientra in un programma di prevenzione su ampia scala da parte del governo e degli apparati di sicurezza dello Stato. Il riacutizzarsi del conflitto in Medio Oriente ha portato l’Europa ad alzare i livelli di sicurezza per evitare l’infiltrazione di personaggi legati al fondamentalismo islamico che potrebbero contribuire alla destabilizzazione del Paese. Per questa ragione sono stati sospesi da molti Paesi gli accordi di libera circolazione di Schengen, con la reintroduzione dei controlli in ingresso. Tuttavia, anni di immigrazione irregolare e senza criterio hanno portato nell’Unione numerosi potenziali lupi solitari, soggetti capaci di attentare alla sicurezza dell’Europa, come è stato già dimostrato in diverse occasioni, l’ultima lo scorso ottobre a Bruxelles. Un tunisino sbarcato a Lampedusa, che per anni ha girato l’Europa da irregolare facendo domanda di asilo politico in diversi Paesi, sempre rifiutata, ha ucciso due svedesi al grido di Allah Akbar e non è che l’ultimo di una lunga serie.

Nell’ottica di proteggere l’Europa, quindi, oltre a difendere i confini esterni, i Paesi hanno alzato il livello di sicurezza interno. L’Italia è uno dei Paesi che sta lavorando con maggiore attenzione in questa direzione. Le espulsioni dell’ultimo mese sono state diverse per ragioni di sicurezza dello Stato e gli apparati dello Stato sono costantemente impegnati nel monitoraggio dei soggetti segnalati e dei movimenti attorno agli obiettivi sensibili e alle situazioni che possono mostrare criticità.

IlGiornale

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