In Arabia Saudita cani domestici già 4300 anni fa

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Gli archeologi hanno ritrovato nella provincia di Al Ula, in Arabia Saudita, delle tombe antiche di 6.000 anni e la più antica prova mai ritrovata finora di una coesistenza tra uomini e cani nella penisola arabica.

Il ritrovamento, racconta il quotidiano The National, è stato fatto nella provincia che si trova a mille chilometri dall’attuale capitale Riad, nella zona della antica città di Hegra, il primo sito del patrimonio Unesco del Paese, che faceva parte del regno dei Nabatei, noti anche per la costruzione dell’area di Petra, in Giordania,.

Gli archeologi nei loro scavi hanno ritrovato i resti di un cane seppellito in un cimitero, una sepoltura datata circa 4300 anni fa.

“La nostra scoperta – spiega Melissa Kennedy, vice direttrice degli scavi di Al Ula – crea un cambiamento nel paradigma di visione del Neolitico nel Medio Oriente”. Il team di ricercatori è composto da archeologi sauditi, australiani ed europei e punta “a capire profondamente lo sviluppo dell’uomo nel Medio Oriente partendo proprio da queste ricerche”, spiega Hugh Thomas, direttore degli scavi. Nelle ricerche sono emerse 26 ossa di cane e 11 di uomo che appartenevano a sei adulti, un ragazzo e quattro bambini. Laura Stroulin, l’archeologa esperta in ossa di animali, è riuscita a provare che le ossa sono di cani esaminando a fondo quello di una zampa. Il fatto che il cane fosse sepolto con gli umani dimostra la grande importanza che i padroni davano all’animale.

ANSAmed

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