Socrate Express, 14 lezioni filosofiche per vivere meglio – In viaggio sul treno dei filosofi per capire come poter vivere meglio facendosi aiutare dalle parole di 14 pensatori vissuti nell’arco degli ultimi 25 secoli. È questo lo scopo di ‘Socrate Express’ (Edizioni Bompiani, pagg. 384 – prezzo 22 euro), l’ ultimo libro di Eric Weiner, scrittore, giornalista, appassionato di filosofia, per molti anni corrispondente per la National Public Radio da oltre trenta Paesi e autore nel 2008 del bestseller ‘La geografia della gioia’, in cui combina le sue due grandi passioni, la filosofia e il viaggio, in un giro intorno al mondo che è insieme reale – con fermate ad Atene, Parigi, Francoforte, Delhi, Kyoto, nel Wyoming, a Coney Island – e intellettuale.
Sceglie infatti quattordici pensatori, alcuni filosofi riconosciuti come Socrate, Epicuro, Epitteto, Thoreau, Schopenhauer, Nietzche, altri intellettuali o grandi scrittori o rivoluzionari come Confucio, Marco Aurelio, Rousseau, Simone Weil, Gandhi, Simone de Beauvoir, Montaigne o una dama di compagnia giapponese del X secolo, tale Sei Shonagon. Tutti saggi in modi diversi tra loro, ma tutti filosofi pratici, interessati non al significato della vita ma a come vivere una vita piena di significato, e da ognuno di loro trae una lezione per navigare in questi tempi turbolenti.
E lo fa con una scrittura agile, senza intellettualismi, citando frasi celebri e altre meno note, inserendo racconti personali e considerazioni umoristiche spesso in stile Woody Allen (“Il suicidio, disse l’esistenzialista francese Albert Camus, è l’unico problema filosofico veramente serio – scrive Weiner – ma la sua posizione è incompleta perché una volta che uno ha concluso che sì, la vita è degna di essere vissuta, deve risolverne un’altra, ancora piu’ spinosa: dovrei alzarmi dal letto?”.
O ancora la storia del cane Parker, espressione vivente della resistenza passiva inventata da Gandhi, che non si muove dal posto salvo poi cedere perche’ “le sue resistenze non durano a lungo, perche’ ho scoperto che, a differenza del Mahatma, e’ corruttibile con biscottini al sapore di bacon”). Viaggiando su treni in ogni parte del mondo, alla ricerca delle tracce di grandi pensatori, Eric Weiner offre perle di saggezza e concetti profondi allo scopo di disegnare una sorta di strada della felicità, o della tranquillità, come direbbe Epicuro che definiva il piacere una mancanza, un’assenza, uno stato che greci chiamano “ataraxia”, letteralmente “assenza di agitazione”, per cui, scrive Weiner, “è l’assenza dell’ansia non la presenza di qualcos’altro a condure alla felicita’ mentre il piacere non e’ l’opposto del dolore, ma la sua assenza”.
Un viaggio in treno tra pensieri profondi, consigli pratici, esperienze di vita e racconti da portare con sé che arricchiscono il lettore e offrono spunti di riflessione importanti anche a chi non è avvezzo con la filosofia. Chi, viceversa, conosce e ama i filosofi di cui parla ‘Socrate Express’, non potrà non ammirare la coerenza con cui l’autore sceglie solo accurati aspetti dei loro pensieri per tracciare un percorso univoco e il meno accidentato possibile (una strada senza dossi, buche o tratti sconnessi non esiste in filosofia).
E così da Marco Aurelio arriva il messaggio di non curarsi dell’opinione altrui (gli altri non possono farci del male, perche’ “il tuo male non si trova nell’egemonico altrui”); da Thoreau quello che, se passi abbastanza tempo a leggere di filosofia, presto non avrai più alcuna certezza; da Schopenhauer il ‘dilemma del porcospino’ che regola il rapporto con i nostri simili: abbiamo bisogno degli altri per sopravvivere, ma gli altri – come se fossimo tutti porcospini – possono farci male per cui la soluzione e’ “una moderata distanza reciproca”.
Poi c’è Epicuro che spiega l’importanza di godere del presente (perche’ “niente e’ abbastanza per l’uomo per cui abbastanza è troppo poco”); c’è Gandhi con la sua resistenza non violenta o Confucio con la sua filosofia della gentilezza che anticipa di cinque secoli Gesù Cristo (“Ciò che non desideri per te non imporlo agli altri”), o ancora la cortigiana Sei Shonagon che nel suo ‘Note del guanciale’ mette insieme una serie di osservazioni che fanno capire come le sensazioni e i desideri di una donna giapponese dell’anno Mille non sono diverse dalle nostre e come sia importante apprezzare le piccole cose. Quattordici “lezioni di saggezza portatile”, come le definisce Eric Weiner, colte al volo, quasi saltando da una stazione all’altra in un piacevolissimo viaggio letterario e filosofico per iniziare bene il 2023.