Scuola: costi proibitivi per l’acquisto dei libri e del corredo scolastico

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Costi proibitivi per l’acquisto dei libri e del corredo scolastico. Federconsumatori calcola rincari anche oltre il 6% rispetto allo scorso anno. A rischio il diritto allo studio.

Con il rientro dalle vacanze, per chi ha potuto permettersele nonostante il rincaro di voli e carburanti, si torna a pensare alla riapertura delle scuole e molti genitori stanno già facendo i conti con le spese per l’acquisto del materiale necessario e dei libri di testo.

Quest’anno, in un contesto di aumenti generalizzati, non sfuggono alla dinamica dei rincari nemmeno i prodotti tipicamente dedicati alla scuola. Dal monitoraggio effettuato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori i costi del materiale scolastico registrano un aumento medio del +6,2% rispetto al 2022. Complessivamente la spesa per il corredo scolastico, più i “ricambi”, ammonterà quest’anno a circa 606,80 euro per ciascun alunno. A calcolarlo è Federconsumatori che in una nota illustra gli aumenti in arrivo per le famiglie italiane che si preparano al suono della campanella di settembre.

Quella per la scuola si conferma, così, una voce di spesa estremamente onerosa per le famiglie: ecco perché, quest’anno come non mai, molti ricorreranno al riutilizzo del materiale degli anni passati (zaini e astucci), allo scambio/regalo di prodotti anche attraverso gruppi online e sui social network, nonché ai testi scolastici usati.

È in forte salita il costo dei libri: per ogni studente in media si spenderanno 502,10 euro per i testi obbligatori più 2 dizionari. La variazione rispetto al 2022 è del +4%. Il calcolo è effettuato prendendo in considerazione le adozioni di testi scolastici di diverse classi delle scuole medie inferiori, licei e istituti tecnici. Tali costi sono relativi ai libri nuovi.

Acquistando i libri usati, invece, – calcola Federconsumatori – si risparmia oltre il 26%. Le spese sono particolarmente alte per gli alunni delle classi prime, nel dettaglio: uno studente di prima media spenderà mediamente per i libri di testo più 2 dizionari 488,40 euro (+10% rispetto allo scorso anno). A tali spese vanno aggiunti 606,80 euro per il corredo scolastico e i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 1.095,20 euro.

Un ragazzo di primo liceo spenderà per i libri di testo più 4 dizionari 695,80 euro (+2% rispetto allo scorso anno) più 606,80 euro per il corredo scolastico e i ricambi, per un totale di ben 1.302,60 euro. Importi che risultano proibitivi per molte famiglie, a cui si aggiungono i costi ancor più onerosi da sostenere per l’acquisto di un pc, dei programmi e dei dispositivi necessari per un utilizzo didattico di tale strumento, divenuto ormai indispensabile.

Dallo studio effettuato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori emerge, infatti, che tra computer, webcam, microfono, antivirus, programmi base una famiglia, dovendosi dotare di tali dispositivi, arriva a spendere da 393,88 euro a 3.844,90 euro (considerando per antivirus e programmi i costi su base annua), con un rincaro del +2,3% rispetto al 2022.

A questo va aggiunta la spesa per la connessione a internet. Acquistando prodotti tecnologici rigenerati, come emerge da uno studio della Federconsumatori, si risparmia circa il 38%. Costi così elevati incidono significativamente sul diritto allo studio dei ragazzi, così come avvenuto purtroppo durante il lockdown; è triste constatare, – scrive l’associazione – in tal senso, come non tutti gli istituti siano in grado di sopperire a tali carenze.

Per aiutare le famiglie ad affrontare tali spese esistono diverse misure, a livello comunale e regionale, che prevedono buoni, agevolazioni o gratuità dei testi scolastici per le famiglie con basso reddito. Misure sicuramente positive, ma non ancora non sufficienti a dare un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà, specialmente alla luce della grave situazione economica che le famiglie stanno vivendo a causa dei forti aumenti che si continuano a registrare.

Agi

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