L’INVENZIONE DELLA NEVE
di Vittorio Moroni
con Elena Gigliotti, Alessandro Averone, Anna Ferruzzo, Anna Bellato, Eleonora De Luca
e con Carola Stagnaro
con le animazioni di Gianluigi Toccafondo
SINOSSI
Carmen ama troppo intensamente, troppo a modo suo e il mondo non glielo perdona. Lei e Massimo si sono lasciati, ma Carmen continua a considerarlo l’uomo
della sua vita. Adora Giada, la figlia che hanno avuto insieme e che adesso ha 5 anni.
La bambina è stata affidata al padre, alla madre il permesso di vederla una volta ogni quindici giorni. Carmen non ci sta: sa di aver commesso degli errori, ma anche
di essere una buona madre e non permetterà che accada di nuovo quello che è successo a lei da bambina. Se il mondo la vuole distruggere, lei trasformerà il mondo.
NOTE DI REGIA
Ognuna delle sei scene principali di questo film è stata girata senza interruzioni, normalmente per 20-35 minuti. L’accordo con attori, operatore di ripresa,
microfonista, DOP e fonico: qualunque cosa accada durante il take, non ci fermeremo, fino alla fine della sequenza. Non ci sarà nulla che chiameremo errore, semmai variazione. Ogni imprevisto sarà una nuova opportunità. Come nel documentario, come nella vita.
Ogni take è stato poi montato, con Mattia Soranzo, intrecciandolo con gli altri, per ottenere un distillato che è il film, questo film.
Tutto è stato girato in diciotto giorni. Tre dedicati a ogni scena, uno per esplorarla e reinventarla nello spazio, un altro per vendemmiare, l’ultimo per sperimentare i
confini e le possibilità più estreme di ciascuna situazione.
La sceneggiatura è stata la mappa di un viaggio con appuntamenti imperdibili, ma senza un percorso obbligato. Unica bussola: la verità. Cioè: quanto avviene in scena,
nel cuore, nei corpi, nelle relazioni tra gli attori.
Con gli attori, scelti in quattro anni di casting e sottoposti a una lunga preparazione, è stato fatto uno scambio: “offri al tuo personaggio le tue esperienze, i tuoi ricordi
più intimi, le tue fragilità, le tue ombre e in cambio potrai plasmarne gesti e linguaggio fino a farlo diventare te”. Ho cospirato per settimane con l’actors coach
Rosa Morelli e gli attori auspicando il sorpasso, il momento in cui l’attore si fosse tanto donato e calato nel proprio personaggio da saperne più di me e più dei co-
sceneggiatori, che lo avevamo inventato.
Abbiamo chiesto agli interpreti di rispettare il copione nella sua essenza e non alla lettera: cioè tradendolo ogni volta che era necessario, per accedere a quella verità
sottostante che era il punto di incontro tra l’attore e il personaggio.
Ho chiesto ad Andrea Caccia e alla sua macchina a spalla e a Daniele Sosio con la sua asta microfono, di danzare con me e con gli attori, accettando il rischio
dell’imprevisto, riprendendo senza sapere se i personaggi di fronte a loro si sarebbero fermati davanti alla finestra o avrebbero improvvisamente svoltato a destra. Accettando il rischio della perdita di fuoco, della sporcatura. E Massimo Schiavon ha concepito e organizzato le luci per danza.
Tutti, per ventuno giorni, abbiamo nuotato dove non si tocca, coscienti che questo rischio era il prezzo da pagare per darci la possibilità di essere sorpresi dall’inatteso.
Per ogni scena ho scelto una diversa ratio, una nuova proporzione del fotogramma, per dare allo spazio una dimensione più o meno claustrofobica.
Questo film è, infatti, a suo modo, un noir, un thriller dell’anima. Carmen, la protagonista, ha una forza ancestrale, ama in un modo che il mondo non le perdona.
Anche le persone a lei più care la considerano eccessiva, invadente, sbagliata, pericolosa. Carmen agisce usando bugie, manipolazioni e seduzione. Lo ha imparato
da bambina, sa che sono strumenti essenziali per sopravvivere. Cerca ciò di cui non può fare a meno: sua figlia Giada. Massimo, il padre, è intrappolato in una favola che
ha creato lui stesso e che ora cerca di distruggere perché altrimenti ne sarebbe distrutto. Il film cerca di portare alla luce l’umanità che si cela dietro il costante
bisogno dei due di aggredirsi e di amarsi, accusarsi e difendersi. Nonostante la loro crudeltà, Carmen e Massimo sono creature giuste, a modo loro, all’interno del modello che si sono dati, l’unico che conoscono, per esistere e trovare un senso.
Carmen e Massimo sono ciò che fanno, ma anche, e soprattutto, ciò che desiderano essere.
Fin dall’infanzia la strategia fondamentale di Carmen per sopravvivere è l’immaginazione: ricreare il mondo, per renderlo accettabile; il suo progressivo rifiuto della realtà e delle sue regole spietate, la sua fantasia sono il punto di contatto tra follia e poesia.
Tutto ciò che si può sapere e intuire sui personaggi e sulla storia deriva da sei scene soltanto. Dopo la prima sequenza si avrà la sensazione di aver capito la natura dei
protagonisti, le loro personalità, le rispettive motivazioni… Si sarà tentati di giudicare, di schierarsi da una parte o dall’altra. Ma dalla seconda scena alla fine, si
verrà costretti a disvelamenti inaspettati che sollevano nuove domande. E che rendono difficile scegliere da che parte stare. Si sarà portati a rivedere i propri giudizi, a considerare le cose sotto una luce diversa, fino a chiedersi se la verità non sia semplicemente un misto tra ciò che è realmente accaduto e ciò che i personaggi avrebbero voluto accadesse.
La continua presenza di animali, immaginari o reali, rende costante il gioco di rimandi con la natura; le scelte e i comportamenti umani sono implicitamente
confrontati con gli schemi altrettanto crudeli ma necessari dell’esistenza animale.
L’ambientazione è teatrale, per quadri, ma lo sguardo della macchina a mano persegue un’intimità documentaristica.
Il film è intervallato da alcuni minuti di sequenze animate attraverso le quali viene raccontata una favola: una famiglia di sirene fugge dal fiume e impara a vivere nella giungla, ma la terra non è meno minacciosa dell’acqua… I disegni e lo stile sono quelli di Gianluigi Toccafondo: corpi fluidi che mutano continuamente in un gioco evolutivo imprevedibile. È la favola che Massimo ha inventato per sua figlia Giada. A quella favola Carmen si aggrappa con tutte le sue forze perché è l’unica speranza di salvezza e di riconciliazione. È la rivincita del suo desiderio di felicità sulla crudeltà del mondo reale. È l’invenzione della neve.
Vittorio Moroni
BIOGRAFIA DEL REGISTA
Vittorio Moroni ha scritto sceneggiature per Emanuele Crialese (Terraferma, 2013; L’immensità, 2022), Francesco Costabile (Familia, 2023 in produzione), Alessandro Gassman (Razzabastarda, 2014), piece teatrali (Il grande mago, Penso che un sogno, La terza vita…) e ha diretto film e documentari che sono stati selezionati e premiati nei maggiori festival internazionali (Venezia, Locarno, Torino, Toronto HotDocs, Idfa, Brooklyn). Nel 2003 firma insieme ad Andrea Caccia il documentario, Sulle tracce del gatto, vincendo il Premio per la miglior regia al Brooklyn Film Festival. L’esordio nel lungometraggio risale al 2004, con Tu devi essere lupo, film con il quale ottiene una nomination ai David di Donatello per miglior regista esordiente. Nel 2007, ha presentato Le ferie di Licu, tra gli altri, a Toronto Hot Docs e Idfa. Lo scorso anno con il documentario Non ne parliamo più si è aggiudicato il Premio speciale della Giuria al Torino Film Festival.
FILMOGRAFIA:
2023 L’invenzione della neve
2023 Non ne parliamo più, co-regia con Cecile Khindria
2022 Denise
2013 Se chiudo gli occhi non sono più qui
2007 Le ferie di Licu
2004 Tu devi essere il lupo
2003 Sulle tracce del gatto, co-regia con Andrea Caccia
BIOGRAFIA GIANLUIGI TOCCAFONDO
Gianluigi Toccafondo è nato a San Marino nel 1965, ha studiato all’Istituto d’Arte di Urbino e vive a Bologna. Dal 1989 realizza cortometraggi di animazione con Mixfilm,
pubblicità, sigle per la tv, loghi animati. È stato l’aiuto regista di Matteo Garrone per il film Gomorra; ha disegnato i titoli animati per Robin Hood di Ridley Scott. Dal 2014
al 2021 collabora con il Teatro dell’Opera di Roma per scene, video e costumi per Opera Camion. I suoi film e disegni sono stati esposti in diverse mostre personali e proiezioni tra cui: Lincoln Center di New York, Forum des images a Parigi, Accademia di Francia a Roma, Istituto Italiano di Cultura di Chicago.
È considerato uno dei punti di riferimento più importanti della scena mondiale dell’animazione. I suoi lavori hanno partecipato e sono stati premiati ai festival di
Lucca, Annecy, Ottawa, Tallin, Lubiana, Torino…
Attualmente, sta ultimando il suo nuovo cortometraggio dal titolo Le chant du monstre, che condivide alcune immagini con quelle presenti nel film L’invenzione della neve.
IL CAST
ELENA GIGLIOTTI – CARMEN
Nata a Catanzaro, si diploma alla Scuola di recitazione del Teatro Nazionale di Genova nel 2009. Per il cinema e la televisione, è diretta da Daniele Vicari (Il giorno e
la notte), Michele Alhaique, Margherita Ferri, Giuseppe Bonito, (Bang Bang Baby) Dario Aita (Dialogo), Fulvio Risuleo (Notte fantasma). Tra le esperienze più
significative in teatro, si ricorda la collaborazione con il regista Valerio Binasco in numerosi spettacoli (La cucina, Don Giovanni, Arlecchino Servitore di due Padroni, Il
Mercante di Venezia, Il Bugiardo, etc.). È inoltre fondatrice e regista della Compagnia nO (Dance first. Think later), firmando diverse regie per i Teatri Nazionali
di Genova e Torino e per altri teatri italiani. Nel 2017 è stata selezionata tra i quattro attori italiani per L’Ecole des maitres diretta da Transquinquennal, collettivo belga di
registi, autori, drammaturghi e direttori artistici.
ALESSANDRO AVERONE – MASSIMO
Classe ’78, piemontese, diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. In teatro ha fatto parte del progetto triennale per il Teatro Eliseo nuova
compagnia dei giovani. È stato diretto, tra gli altri, da Giuseppe Patroni Griffi, Gigi Proietti e Peter Stein, che lo sceglie per lo spettacolo colossal I Demoni tratto da
Dostoevskj e poi per Il ritorno a casa, Der Park, Riccardo II e Il compleanno. Ha prestato la voce come protagonista in due radiodrammi RAI interpretando prima Tazio Nuvolari e poi Elvis Presley. Al cinema, recita Le intermittenze del cuore (2003), Riprendimi (2008), Interno giorno (2011), Resina (2018), e L’invenzione della neve (2023). In televisione è stato protagonista per la RAI nei film tv Max & Helene e Io ci sono. Nel 2013 vince il premio della critica ANCT, nel 2015 il premio “Le maschere del teatro” come attore emergente e nel 2023 il premio Mariangela Melato 2023 per Hystrio.
ANNA FERRUZZO – GRAZIA
Tarantina, collabora per molti anni con la compagnia teatrale Crest e completa la sua formazione sotto la guida di Mauro Maggioni e Davide Iodice. Importanti saranno le collaborazioni teatrali con Alfonso Santagata, Claudio Morganti, Renato Carpentieri, Giancarlo Sepe e Nicola Piovani. Nel 2001 debutta al cinema con Edoardo Winspeare nel film Il Miracolo. Viene diretta negli anni da Gennaro Nunziante, Kim Rossi Stuart, Giovanni Veronesi, Gabriele Salvatores, Paolo e Vittorio Taviani e molti altri. Nel 2014 è tra i protagonisti del pluripremiato Anime nere di Francesco Munzi, nel 2017 è candidata ai Nastri D’Argento come miglior attrice non protagonista per Il padre d’Italia di Fabio Mollo. Molte le incursioni televisive, tra cui si segnalano le serie Made in Italy (2019, Prime Video), Bella da Morire (2020, Rai), The Good Mothers (2022, Disney+) e Il Gattopardo (2023, Netflix).
ANNA BELLATO – SONIA
Al cinema esordisce nel corto Stella (2009) per la regia di Gabriele Salvatores. Lavora poi con Nanni Moretti in Mia madre, con Gian Alfonso Pacinotti (GIPI) in L’ultimo
terrestre (in concorso alla 68^ edizione del Festival di Venezia) e in II ragazzo più felice del mondo. Negli ultimi anni ha lavorato tra gli altri con Andrea Segre (Welcome Venice), Francesco Lagi (Quasi Natale), Duccio Chiarini (L’ospite), Karole Di Tommaso (Mamma + Mamma), Gennaro Nunziante, Maria Sole Tognazzi, Sydney Sibilia, Lucio Pellegrini e altri. Tra i film in uscita, la troveremo nel cast di La bella estate di Laura Luchetti, Superluna di Federico Bondi e L’invenzione della neve di Vittorio Moroni. In televisione, è tra i ruoli principali di Rocco Schiavone, ma ha recitato anche in Romanzo Criminale, 1992, Tutto può succedere e molte altre serie.
In teatro lavora stabilmente con la Compagnia Teatrodilina.
ELEONORA DE LUCA – MARA
Nasce a Palermo, dove studia danza classica e canto. Si diploma come attrice presso l’Accademia D’Arte del Dramma Antico (INDA) nel 2015. Trasferitasi a Roma, dal
2015 inizia a lavorare per il cinema e per la televisione. Tra i ruoli più rilevanti, è protagonista femminile nei film L’Ora Legale di Ficarra e Picone, nelle Sorelle Macaluso di Emma Dante e nella serie televisiva Solo Per Passione – Letizia Battaglia fotografa, di Roberto Andò. Conta numerose esperienze teatrali, l’ultima delle quali al Teatro Greco di Segesta, dove nel 2021 è protagonista in Romeo e Giulietta insieme a Simone Coppo. Vince diversi premi della critica e della stampa come miglior attrice e/o miglior attrice emergente, tra cui il Talent Award della 77esima edizione del Festival del Cinema di Venezia.
CAROLA STAGNARO – ANTONIA
Vive fra Roma e Genova, sua città di origine. Laurea al DAMS di Bologna; Master in Pedagogia Teatrale presso il Teatro dell’Ortica di Genova. Nel 1974 debutta in
teatro nel repertorio drammatico nei principali Teatri italiani con registi come Alessandro Fersen, Armando Pugliese, Piero Maccarinelli, fino ai più recenti ruoli sotto la direzione di Attilio Corsini e Daniela Ardini con L’Oriana della Fallaci, e La Regina Disadorna di Maurizio Maggiani (2022). In cinema debutta nel 1978 con Nanni Moretti in Ecce Bombo, lavora con Dario Argento (Tenebre e Opera), Alberto Lattuada (Una spina nel cuore), Nikita Michalkov (Oci ciornie), Massimo Troisi (Le vie del Signore sono finite), e molti altri. Dal 1979 recita in innumerevoli serie tv, fino alla recentissima Cuori del 2021. Da molti anni conduce seminari di teatro per non- vedenti con l’UIC di Genova.
CAST
ELENA GIGLIOTTI ………………… CARMEN
ALESSANDRO AVERONE ………………… MASSIMO
ANNA FERRUZZO ………………… GRAZIA
ANNA BELLATO ………………… SONIA
ELEONORA DE LUCA ………………… MARA
CAROLA STAGNARO ………………… ANTONIA
CREDITS
Regia e soggetto: Vittorio Moroni
Sceneggiatura: Igor Brunello, Luca De Bei, Vittorio Moroni
Fotografia: Massimo Schiavon e Andrea Caccia
Montaggio: Mattia Soranzo
Suono presa diretta: Gianluigi Gallo
Microfonista: Daniele Sosio
Actors coach: Rosa Morelli
Organizzatore: Davide Barletti
Scenografia: Egle Calò
Costumi: Angela Tomasicchio
Trucco: Adriana Apruzzo
Musica Originale: Mario Mariani edite da Ala Bianca Group srl
Animazioni: Gianluigi Toccafondo
L’invenzione della neve è prodotto da 50N in associazione con Crédit Agricole Italia (ai sensi delle norme sul tax credit) e con la collaborazione di Cinnamon Digital
Cinema, con il contributo dell’Assessorato regionale Turismo, Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission, realizzato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei
Cinema e con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020, con la
sponsorizzazione di VIS e il supporto di Ala Bianca Group.