Adnkronos/Labitalia – Trasferirsi a Dubai e godere dei vantaggi del clima, delle spiagge attrezzate di ogni comfort e, non da ultimo, delle numerose opportunità professionali e di stipendi mediamente più elevati del 50% rispetto a quelli italiani, ma con il vantaggio di una fiscalità azzerata (tradotto, nessuna tassa in busta paga), è il sogno di molti. Dal 2015 a oggi, i connazionali emigrati in pianta stabile a Dubai sono in costante crescita: nell’ultimo anno si contavano infatti circa 15.000 italiani negli Emirati Arabi, 12.000 dei quali vivono e lavorano a Dubai mentre i restanti principalmente ad Abu Dhabi. Gli expat italiani ricoprono perlopiù posizioni di alto livello, dall’assistente al manager di multinazionali.
Spostarsi senza uno sponsor (ovvero l’azienda che offre l’impiego e che si occupa generalmente di tutte le pratiche, visto compreso), però, può risultare complicato, come spiega Thomas Paoletti, avvocato specializzato in diritto societario e commerciale, con una particolare expertise nella creazione di joint venture tra/per l’Italia, gli Emirati Arabi Uniti e la Cina, residente a Dubai dal 2008. “La recente pandemia ci ha, però, messo di fronte all’evidenza che lavorare a distanza non solo è possibile, ma è ormai una dimensione che accomuna centinaia di migliaia di professionisti a ogni latitudine. Ciò che un tempo sembrava impossibile è oggi realtà: entrare a far parte di un team internazionale o lavorare a progetti oltre i confini del proprio Paese è molto meno complicato, se si hanno determinate skill e apertura mentale”, assicura.
Ed è proprio grazie all’esperienza accumulata in questi 12 anni, a contatto con professionisti provenienti spesso da realtà e Paesi diversi, che Thomas Paoletti – che è anche presidente dell’Italian Business Council di Dubai ed Emirati del Nord, ove si collocano più di 600 attività italiane, tra imprese e professionisti – ha avviato il suo progetto più ambizioso, quello di lanciare un innovativo programma di pratica forense multidisciplinare, Paoletti Law Accelerator, a cui è possibile aderire senza la necessità di trasferirsi e di ricominciare tutto da capo.
“Ho progettato un programma di lavoro – spiega – che racchiude tutte le mie expertise in modo da affrontare le future sfide della nostra professione. Il ‘business model’ è caratterizzato dall’interazione sinergica delle diverse specializzazioni forensi, a cui va ad aggiungersi l’affiancamento di un team coeso, supportato da un sistema gestionale, da tool digitali di alto valore, e da continui aggiornamenti formativi. Si tratta di un’associazione di avvocati che aspira a nuovi orizzonti professionali e persegue l’equilibrio tra l’autonomia lavorativa e la qualità di vita”. Paoletti Law Accelerator è un programma che “investe sulle persone e sugli strumenti di lavoro”, come spiega lo stesso ideatore, che tiene a precisare come anche che denaro, tempo e lavoro non vengono investiti ‘al buio’: “Non è un software, non si compra. I candidati sono soggetti a una selezione che tiene conto di fattori psico-attitudinali, professionali e umani, e della capacità di lavorare in gruppo. In seguito l’operato è periodicamente valutato in base alla qualità delle prestazioni e dei benefici, non solo economici, che il componente ha ricevuto e trasmesso allo Studio”.
Ma come funziona questo programma? “Dopo un’attenta valutazione delle skill e della disponibilità, il professionista entra a far parte di una community di colleghi con diverse specializzazioni, priva di struttura gerarchica, e basata invece sulla collaborazione e sulla condivisione delle diverse expertise. In questo modo, il cliente ha la garanzia di ricevere assistenza dal legale la cui professionalità meglio si adegua al caso, e la community si assicura che il cliente rimanga all’interno della stessa. Va da sé che più la community cresce, più le opportunità di lavoro aumentano per tutti i professionisti che ne fanno parte”, chiarisce.
Il Ceo si assicura che tutti sappiano ‘chi può fare che cosa’ e mette a disposizione tutto il suo know-how, oltre a software innovativi di tipo commerciale e gestionale, in modo da assicurare performance, ordine ed efficacia, sia tra i collaboratori che tra i workflow aziendali, in totale trasparenza. “L’insieme di tutto questo assicura all’intero gruppo la possibilità di aprirsi ad opportunità lavorative, impossibili da raggiungere e/o gestire singolarmente, ed eleva la competitività innanzi a una concorrenza, e a un mercato, sempre più diversificato e aggressivo”, dice.
A chi si rivolge questo programma? “A chi esercita la professione da almeno 8/10 anni, a chi cerca la propria autonomia professionale, a chi desidera ampliare le proprie competenze, i propri contatti, trovare nuovi clienti, affacciarsi a nuove opportunità d’impresa. È adatto anche per chi vuole allargare i propri orizzonti internazionali e lavorare riscattando parte del tempo per la propria vita”, aggiunge ancora Paoletti. “L’epidemia di Covid-19 ha dimostrato come la società, l’economia, le imprese, abbiano mutato velocemente l’approccio al lavoro, ormai inevitabilmente orientato verso sistemi altamente digitalizzati. Un cambiamento radicale che influenzerà anche l’esercizio della nostra professione: è necessario farsi trovare pronti, ed è il motivo per cui ho ideato e realizzato il Programma Paoletti Law Accelerator”, ribadisce.
“Contrariamente a un’organizzazione gerarchica, ogni professionista mantiene la propria indipendenza, dichiarando a priori il tempo e ruolo che metterà a disposizione dei colleghi. Il fatturato, o il luogo fisico da cui presta la propria opera, non sono discriminanti. L’essenziale è che gli impegni assunti siano mantenuti, cosicché la Rete funzioni perfettamente e senza intoppi”, avverte.
Questo tipo di flessibilità consente di aggiornare rapidamente ruoli e dinamiche, in modo da cogliere opportunità anche dell’ultimo minuto, o per gestire qualsiasi eventuale problematica. “L’organizzazione gerarchica di un classico studio legale soffre di equilibri e procedure interne tali da rendere praticamente impossibile il dinamismo e la flessibilità necessaria a tenere il passo con le mutazioni attuali. Il mio progetto mira ad eliminare questi vizi di forma e ad agevolare il lavoro per i professionisti, rendendo molto più snello, agile e raggiungibile l’obiettivo per il cliente”, conclude Paoletti.