Draghi: via al Terrorismo Fiscale. Pronta l’IMU prima casa

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Financial Time - Draghi imu
Foto: governo.it

L’OCSE, insieme all’Unione Europea e la Banca d’Italia ha chiesto formalmente al governo Draghi di introdurre nuovamente l’IMU sulla prima casa. Il Premier dal canto suo sembra gradire la proposta, che gli permetterebbe di reperire i fondi per la Riforma Fiscale e soprattutto dell’IRPEF. Cerchiamo di capire quando e come potrebbe concretizzarsi questa proposta.

Il Governo sta subendo in questo ultimo mese pressioni da ogni fronte per una Riforma della tassazione sugli immobili.

L’ultima proposta arriva dall’OCSE (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e fa seguito a quelle ancor più autorevoli della Comunità Europea e della Banca d’Italia di introdurre una IMU sulla prima casa, con la sola possibilità di esenzione per i redditi bassi.

Ricordiamo che di recente la proposta dell’introduzione dell’IMU sulla prima casa era già venuta dal Partito Democratico durante il Governo Conte.

Certo la triade OCSE, Bankitalia e UE è uno schieramento a cui sarà davvero difficile per Draghi dire di no.

Approfondiamo tutti gli scenari possibili e cerchiamo di capire in che modo e quando potrebbe concretizzarsi l’introduzione di una IMU sulla prima casa.

L’ultima proposta dell’IMU sulla prima casa viene dalla OCSE

La proposta dell’IMU sulla prima è stata presentata dalla OCSE per iscritto nel documento Going for Growth 2021 in occasione dell’incontro di Parigi del 14 aprile 2021.

La proposta parte da un’analisi economica della situazione italiana dopo un anno di pandemia, in cui si rileva una crescita delle diseguaglianze sociali, con un netto peggioramento delle condizioni delle famiglia già indigenti. Le soluzioni identificate per ridurre il problema sono in primo luogo la Riforma della Pubblica Amministrazione, con l’impiego di nuove risorse e la digitalizzazione degli uffici.

Dalla sua abolizione infatti, con il governo Berlusconi, lo Stato non è mai riuscito davvero a colmare l’ammanco di soldi dovuto all’eliminazione di questa tassa.

Secondo l’OCSE per arginare il debito pubblico e recuperare liquidità, e soprattutto evitare lo sperpero dei soldi del Recovery Fund, lo Stato italiano ha come unica soluzione l’introduzione della tassa sugli immobili che figurano come prima casa, con la sola esenzione per i redditi ISEE bassi.

Anche la Banca d’Italia chiede l’IMU sulla prima casa

Prima dell’OCSE è in un passato davvero recente, in occasione della riunione dell’Ecofin del 2020, la UE aveva già presentato le sue lamentele all’Italia per la poco equa tassazione sugli immobili ed in particolare sulle varie esenzioni dall’imposta sulla prima casa.

Le critiche UE al sistema di tassazione italiano sugli immobili vengono da molto prima, quando nel 2019 la  Commissione Europea aveva addirittura differito la nostra nazione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per aver ignorato l’ordine di modifica della tassazione immobiliare.

In particolare l’accusa della UE era di aver ignorato l’ordine di sospendere l’esenzione dall’IMU per i cittadini italiani residenti all’estero, che al momento se proprietari di immobili nel nostro paese godono di agevolazioni sull’imposta.

La UE chiede infatti all’Italia una riforma che tassi tutti gli immobili, anche la prima casa, ma sulla base di un sistema progressivo impositivo che si basi sul reddito.

Se l’OCSE e la UE chiedono, Bankitalia ordina l’IMU

Se l’OCSE e la UE consigliano e spingono il governo Draghi verso un’introduzione dell’IMU sulla prima casa, la Banca d’Italia la ordina!

Giacomo Ricotti, attualmente Capo del Servizio Assistenza e Consulenza fiscale di Bankitalia, in occasione dell’incontro per discutere della Riforma Fiscale, avvenuto il 12 gennaio 2021 con le Commissioni Finanze di Camera e Senato, ha presentato la proposta che parte da una riduzione del’IRPEF proporzionale ad un aumento della tassazione sugli immobili.

Se da un lato l’OCSE, la UE e Bankitalia sono già delle voci troppo autorevoli per non essere ascoltate, si ricordi che il nostro Premier è ex-governatore tanto della Banca d’Italia, quanto della Banca Europea, e ha con questi organi un canale preferenziale.

Saputo il nome del nuovo premier la UE ha stanziato un tesoretto extra di 14 miliardi di euro per i fondi del Recovery destinati all’Italia, proprio per la garanzia che rappresenta per lei il nuovo capo del Governo.

Del resto Draghi, appena insediatosi in Parlamento, non ha fatto mistero di condividere con la UE e Bankitalia il pensiero riguardo l’introduzione di un’imposta sugli immobili prima abitazione.

Nel discorso di insediamento davanti al senato Draghi ha affermato esplicitamente che obiettivo del suo governo è riformare l’IRPEF e alleggerire la pressione fiscale sui lavoratori, cosa possibile solo con una tassazione maggiorata degli immobili.

I tempi non tanto andati dell’IMU sulla prima casa

La tassa sulla prima casa che ora ci sembra solo un ricordo ha in realtà una storia fatta di abolizioni e introduzioni. A dirla tutta, dalla sua abolizione fino adesso l’IMU prima casa ha sempre avuto una forte schiera di sostenitori che chiedeva a gran voce la sua reintroduzione, ma adesso la situazione è cambiata.

Al momento, sono esclusi dal pagamento di questa imposta i proprietari di immobili identificati come prima casa, fanno eccezione in questo panorama le categorie catastali A\, A\8 e  A\9, che in quanto abitazioni di lusso sono tenute comunque al pagamento dell’IMU, pur avendo un’aliquota agevolata al 4 per mille.

Attualmente si paga la nuova IMU cioè una tassa con un’aliquota ordinaria la 8,6 per mille che raggruppa vecchia IMU e TASI.

Trend-online

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