Il caro bollette non concede tregua. Secondo i dati forniti dall’autorità per l’energia Arera, nel primo trimestre 2022 l’energia elettrica ha fatto registrare un aumento del 131% rispetto ai primi tre mesi del 2021. Non va meglio per il gas naturale: +94%. Per far fronte ai rincari e cercare di contenere i prezzi delle bollette, ma anche per elaborare una strategia energetica di più ampio respiro, basata sul potenziamento delle rinnovabili da un lato e sull’aumento della produzione di gas nazionale dall’altro, il governo ha varato venerdì scorso un nuovo decreto con misure a sostegno delle famiglie e delle imprese, in aggiunta ai 9,5 miliardi di euro già stanziati negli ultimi mesi per fronteggiare i rincari energetici.
Nello specifico, si tratta di interventi che hanno una copertura fino alla fine del secondo trimestre di quest’anno, quindi fino a fine giugno. Le misure ricalcano quelle dei primi tre mesi del 2022, con uno stanziamento leggermente superiore, pari a circa 5,8 miliardi di euro. In sintesi:
- con 3 miliardi verranno azzerati gli oneri di sistema sull’elettricità, sia per gli utenti domestici che per le imprese piccole e grandi;
- con 590 milioni verrà invece ridotta al 5% l’Iva sul gas, che beneficerà anche di un taglio degli oneri per altri 480 milioni;
- al rafforzamento del bonus sociale per 3,5 milioni di famiglie saranno destinati 500 milioni. Lo sconto nella bolletta di luce, gas e acqua è previsto per le famiglie in condizioni di disagio economico e per i nuclei familiari numerosi;
- per il credito di imposta a favore delle imprese energivore, già sperimentato nel decreto Sostegni-ter, sono stanziati 700 milioni;
- lo stesso tipo di agevolazione viene concesso anche alle aziende gasivore, circa mille, a cui vengono destinati oltre 500 milioni;
- capitolo aggiuntivo quello degli enti locali: per mantenere gli ospedali, le regioni potranno contare su 400 milioni di euro, mentre per assicurare “la continuità dei servizi” i comuni avranno a disposizione altri 300 milioni.
Nonostante le nuove misure messe in campo dal governo Draghi per combattere il caro bollette, nel primo semestre del 2022 le famiglie e le imprese dovranno comunque farsi carico di un rincaro complessivo da 33,7 miliardi di euro in bolletta, secondo una stima dell’ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia). Rispetto al 2019, la Cgia ha calcolato per il primo semestre 2022 un aumento del costo di luce e gas di 44,8 miliardi, di cui 15,4 in capo alle famiglie e 29,4 alle imprese. Se dal rincaro complessivo eliminiamo le risorse introdotte con la legge di Bilancio 2022 (3,8 miliardi), col decreto del 21 gennaio (1,7 miliardi) e i 5,6 miliardi approvati di recente, l’extra costo da pagare rimane di 33,7 miliardi: 8,9 sulle spalle delle famiglie e 24,9 su quelle delle aziende.
La differenza tra clienti a maggior tutela e con mercato libero
Secondo le stime di Facile.it, il beneficio per i consumatori già nel periodo gennaio-marzo 2022 è pari, sulla sola bolletta elettrica, a poco meno di 10 euro al mese, per un totale di circa 28 euro in meno nel primo trimestre. Gli aumenti toccano soprattutto i consumatori in regime di maggior tutela, che garantisce al consumatore l’erogazione di energia elettrica e gas alle condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). In questo caso, le tariffe sono soggette a una variazione periodica ogni tre mesi decisa dall’autorità. Dato che le tariffe continuano ad alzarsi, sono i clienti a maggior tutela a soffrire di più i rincari dell’energia.
Ad essere colpiti dagli aumenti sono anche i clienti del mercato libero (in questo caso il fornitore può stabilire il suo prezzo che può essere fisso per uno o due anni). Le forniture con prezzo variabile dell’energia subiscono rincari molto simili a quelli che gravano sui clienti del mercato di maggior tutela. Almeno per il momento, tuttavia, sono al riparo dai rincari soltanto i clienti che hanno scelto un piano tariffario del mercato libero con prezzo bloccato, attivato prima dell’emergenza. Il prezzo bloccato rappresenta infatti un vantaggio per il consumatore nel caso che le tariffe dell’Arera tendano al rialzo, come succede adesso. Ecco perché, almeno fino alla fine del periodo promozionale, chi ha scelto una tariffa bloccata del mercato libero non risentirà dell’aumento del prezzo dell’energia all’ingrosso. Ma quanto durerà?