I saldi invernali rischiano il flop 

3 mins read
roma saldi - lavoro

I saldi invernali rischiano il flop  – Solo un terzo degli italiani ne approfitterà, ma spenderà di meno rispetto allo scorso anno.

Solo un terzo degli italiani approfitterà dei saldi invernali che iniziano in tutta Italia il 5 gennaio tranne in Sicilia (2 gennaio), Valle D’Aosta (3 gennaio), Trentino Alto Adige (7 gennaio). Il 30,4% ne approfitterà, ma più di 6 famiglie su 10 sono ancora indecise. A rilevare il sentiment degli italiani è il centro studi Confimprese in collaborazione con Innovation Team-Cerved, che ha condotto l’annuale sondaggio tra il 14 e il 19 dicembre.

Cala comunque la quota di chi ha già deciso di non avere intenzione di fare shopping: dal 18,9% di un anno fa al 7,9% in occasione dei saldi invernali 2023. In aumento la spesa prevista, che si attesta sui 259 euro a nucleo familiare, in crescita del 4,4% rispetto ai saldi invernali 2022. Solo il 6,9% delle famiglie dichiara però che la spesa sarà maggiore rispetto allo scorso anno, con un incremento medio di circa 100 euro per famiglia. Tra il 7,9% che non ha intenzione di fare acquisti, le motivazioni principali riguardano la decisione di risparmiare per fare acquisti più interessanti in futuro oppure perchè il periodo attuale non invoglia. Per il 21% pesa il periodo che stiamo vivendo, mentre il 18,7% dice che non avrà occasione di fare acquisti.

Le previsioni sull’avvio dei saldi sono negative

“Le previsioni sull’avvio dei saldi invernali sono negative. Gli italiani preferiscono destinare i risparmi non agli acquisti di bene voluttuari, ma alle vacanze soprattutto in Italia nelle città d’arte e destinazioni montane”, afferma Mario Resca, presidente Confimprese. “Persino Milano è stata inclusa negli itinerari turistici tra le mete da visitare. Le previsioni rimangono problematiche, la fiducia consumatori è sempre negativa, l’onda lunga si protrarrà anche il prossimo anno, con la speranza che il conflitto non duri per tutto il 2023. A questo proposito 8 famiglie su dieci segnalano di aver subito un impatto negativo sul reddito e una quota leggermente più alta prevede di dover affrontare un periodo difficile nei prossimi mesi”.

Tra le categorie merceologiche, abbigliamento-accessori è la principale voce di spesa per il 68,6% delle famiglie, seguita ad ampia distanza dai prodotti igiene e beauty (37,2%) e dall’elettronica di consumo (35,3%). Nei canali di vendita continua la forte progressione dello shopping cittadino, indicato come prima scelta dal 36,3% delle famiglie. Arretrano sia i centri commerciali (39,5%) sia l’online (12,2%). 

Agi

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog