Il pericolo di viaggiare

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Mai come in questi ultimi anni la libertà di muoversi e, in particolar modo, la libertà di viaggiare sono state messe a repentaglio da eventi catastrofici, sia di tipo antropico che naturale.

È difficile accettare quanto sopra descritto ma è una realtà che in qualche modo deve essere assolutamente accettata, attraverso un profondo processo di consapevolezza che non può essere assolutamente né ignorato né tantomeno sottovalutato.

Ogni giorno, nel mondo, cittadini di diversi paesi, viaggiatori sia per turismo che per lavoro, diventano facili prede di crimini diretti contro la persona, che negli ultimi anni sono diventati di un recrudescenza senza pari, e, nonostante ciò tali viaggiatori sono incapaci di comprendere che i pericoli esistono, sono reali e possono colpire chiunque.

Ma, soprattutto, in molti non hanno ancora processato l’idea che quando questi eventi catastrofici accadono, la maggior parte delle volte hanno delle conseguenze distruttive, dove la vita viene messa indiscutibilmente alla mercé della violenza.

IL TURISTA COME TARGET 

Negli ultimi anni il Turista è stato concepito come un ‘’Target’’ facile e appetibile, che agisce come una grande cassa di risonanza per la messa in campo di un tipo di propaganda altamente aderente e studiata in maniera raffinata, tanto da gruppi terroristici che da organizzazioni criminali di qualsiasi matrice.

La neutralità del turista, ormai, è un concetto assolutamente passato. Oggi il turista è un target facile, scelto sia in maniera individuale che di massa, perché quasi sempre sprovveduto di sicurezza o semplicemente incapace di percepire quella responsabilità della scelta, che oggi deve essere imperativa nel selezionare il paese da visitare tanto per turismo che per lavoro.

La morte dei sei turisti francesi, più le loro due guide locali, avvenuta giorni fa in Niger è solo uno dei tanti episodi che impongono una riflessione collettiva sul livello di sensibilizzazione e responsabilità che ognuno dovrebbe assumere.

La morte non è qualcosa di lontano ma è parte integrante della nostra vita, ma pare che questo concetto sia ormai distante e volutamente non accettato dalla società evoluta, perciò si tende, in maniera assolutamente irresponsabile, di credere che certi avvenimenti siano assolutamente lontani e che mai potrebbero accadere nella nostra vita.

Questo è un grandissimo errore di valutazione che è alla base dell’impreparazione distorta che ogni turista o viaggiatore ha nei confronti dell’escalation della violenza, la quale rappresenta la base del fattore sorpresa, di un evento improvviso in grado proiettarci in una dimensione innaturale, che immediatamente ci trasforma in prede facili e assolutamente appetibili, semplicemente dei ‘’Target’’da colpire facilmente.

Chiunque colpisca un turista o un viaggiatore, che si reca all’estero per lavoro, ha come unico obbiettivo la distruzione della normalità e la rottura di un equilibrio stabilito, colpendo un target che in qualche modo non rappresenta alcun tipo di minaccia, ma per la sua assoluta neutralità, e possiamo dire innocenza, sviluppa una eco importante tanto per nutrire una specifica narrativa e propaganda, tanto per alimentare le casse delle organizzazioni criminali e terroristiche, tramite l’utilizzo del sequestro di persona come mezzo di estorsione.

HOTEL COME AMBASCIATE 

Negli ultimi anni, con l’inasprirsi degli obiettivi diplomatici occidentali, gli hotel di lusso sono diventati seconde ambasciate. Praticamente obbiettivi sensibili, che possono essere bersagli di attacchi terroristici, attività criminali e rapimenti. Potremmo in merito menzionare una lista infinita di attività di tipo illecito e altamente distruttivo perpetrate nei confronti di Hotel in varie parti del mondo. Ricordiamo gli attentati nei confronti dell’hotel JW Marriot e del RitzCarlton a Jakarta nel 2009, in cui una cellula di terroristi mise a segno un attentato di grandissime proporzioni, ma anche i vari attentati all’hotel Kabul Serena nel 2014, o all’Intercontinental sempre a Kabul nel 2018, o l’attentato all’hotel RIU Imperial Marhaba a Susa in Tunisia, e in merito potremmo andare avanti citando decine di esempi.

La facilità di mettere a segno un attentato o effettuare un rapimento in un hotel ha, negli ultimi anni, spinto tanto le organizzazioni terroristiche quanto le organizzazioni criminali a selezionare gli hotel come target di facile acquisizione, portando il livello di riuscita dell’attività illecita pari al 61%.

Questo è dovuto al fatto che molti hotel e strutture ricettive hanno un livello di sicurezza assolutamente mediocre e facilmente acquisibile e superabile.

Basti pensare che potremmo facilmente paragonare la sicurezza di molti hotel di lusso e di tante strutture ricettive ad una serie di fette di Gruyères svizzera messe una di fronte all’altra, immaginandole come i livelli di sicurezza di un hotel. I buchi della Gruyères rappresentano le falle della sicurezza dove un’interferenza illecita, tanto di tipo terroristico quanto di matrice criminale, riesce ad inserirsi forando ogni tipo di barriera di contrasto.

Molti hotel e strutture ricettive intendono il fattore sicurezza come una spesa e non come un investimento, tanto che affidano la sicurezza a soluzioni apparentemente sufficienti e non aderenti, cioè non assolutamente in grado di creare un’attività di contrasto di altissimo livello, al fine di garantire un livello di protezione, sia degli ospiti sia della struttura, pari al 100%.

Le soluzioni sono sempre abbastanza approssimative, succubi di politiche assolutamente poco flessibili e adattabili alle reali minacce e soprattutto alle continue mutazioni dei rischi e dei livelli ad essi legati.

Fanno eccezione alcune grandi catene internazionali che, in qualche modo, sono costrette, da protocolli imposti, a dotarsi di dispositivi di sicurezza in qualche modo più efficienti, ma non assolutamente definitivi.

STATISTICHE RIGUARDO AI RISCHI 

Purtroppo ogni anno siamo costretti a imbatterci di fronte a statistiche allarmanti riguardo ai rischi e alle minacce a cui un turista potrebbe andare incontro qualora si recasse in un Paese considerato sensibile o pericoloso.

Uno dei rischi maggiormente in crescita è il sequestro di persona a scopo estorsivo.

Pensiamo che oggi esistono paesi considerati ad alto rischio, prendendo come riferimento alcune stime fatte da Gennaio a Dicembre 2019. Tali Paesi sono:

  1. Messico
  2. Venezuela
  3. Grecia
  4. Iran
  5. Filippine
  6. Libia
  7. Nigeria
  8. Cambogia
  9. Togo
  10. China
  11. Camerun
  12. Resto del mondo

L’origine regionale dei turisti o viaggiatori per lavoro sequestrati è suddivisa, invece, in: 1. Latino americani 34,4%2. Sud-est asiatici 17,2%3. Sud-asiatici 12,5%4. Origini sconosciute 11,5%5. Europei 7,1%6. Africani 6,2%7. Medio-orientali 5.9%8. Nord americani 2,6%9. Nord africani 2,1 %10. Asia centrali 0,5%- 90% dei turisti o viaggiatori per lavoro viene liberato.- 10% vengono assassinati.- 80% vengono nutriti e tenuti in una situazione di preservazione.- 85% dei casi uno dei sequestratori conosce la vittima o, in qualche modo, ha pianificato il sequestro.- I rapitori ei loro complici spesso monitorano le loro possibili vittime per 2-4 settimane prima di commettere il rapimento. Scelgono sempre il momento migliore, offerto dalla vittima.

Se distribuiamo i Paesi ad alto rischio di sequestro di persona per continente avremmo la seguente suddivisione:1. Americhe 30%2. Africa 25,4%3. Asia & Pacifico 15% 4. Medio Oriente 11,7%5. Europa 10,8%

Esistono varie tipologie di sequestro, sempre aderenti al modus operandi del sequestratore/i e alle scelte tattiche e strategiche, oltre che di opportunità legate all’azione.

1. Virtuale 

È una tipologia di sequestro di persona con finalità estorsive, in cui i famigliari di una persona rapita ricevono una telefonata in cui i sequestratori dichiarano il sequestro, comunicando loro che la persona amata è stata rapita e che verrà uccisa se non si recano immediatamente in banca e non trasferiscono la somma di denaro richiesta. Potrebbe esserci un falso pianto in sottofondo per creare una forma di manipolazione e induzione all’obbedienza, ma le vittime rapite non possono parlare e la chiamata non viene mai effettuata dal telefono. I rapimenti virtuali raggiungono il picco quando molti adolescenti sono fuori città per le vacanze o viaggiano all’estero. La situazione potrebbe essere reale o simulata, ma bisogna essere cauti, mantenere la calma e mai sottovalutare.

2. Express

È una tipologia dissequestro in cui viene richiesto un piccolo riscatto immediato, spesso costringendo la vittima a prelevare denaro dal proprio conto tramite ATM. Questo tipo di rapimento è ampiamente utilizzato in America Latina ed è anche conosciuto in spagnolo come: “SECUESTRO EXPRÉS”, o in portoghese come: “SEQUESTRO RELÂMPAGO”.

3. Traditional

È il metodo classico di sequestro sotto coercizione violenta e reclusione di una persona contro la sua volontà.

NON È PIU’ TEMPO DI INCOSCIENZA E IRRESPONSABILITÀ

Attualmente esistono informazioni dettagliatissime sui Paesi e le aree geografiche particolarmente esposte a questa tipologia di rischio. È importantissimo non sottovalutare queste informazione ed è necessario essere consapevoli dei rischi che si possono incorrere qualora si scelga di visitare questo tipo di Paesi, anche se ci si reca per scopi di lavoro.Purtroppo negli ultimi anni c’è stata un’altissima recrudescenza dei crimini contro la persona e, in modo particolare, i sequestri di persona sono aumentati in modo esponenziale, come sono aumentati i Paesi e le aree geografiche del globo dove questo tipo di crimine si è sviluppato.

I dati in merito alla crescita dei rischi di tipo antropico, infatti, sono in netta risalita, con curve e picchi di crescita esponenziali, e questo deve essere chiaro nel momento della scelta di un viaggio.

Anche i protocolli di comportamento non devono essere assolutamente sottovalutati, è importante ricordare che siamo noi a farci scegliere come potenziale preda.

Oggi una profonda sensibilizzazione, accompagnata ad una maggiore responsabilità, è la prima fase di un sistema di prevenzione e di protezione, indispensabile per non trasformare un momento di felicità in un incubo dagli esiti incerti.

TRAVEL SECURITY & AWARENESS

Oggigiorno non possiamo farci cogliere assolutamente impreparati, dobbiamo essere assolutamente consapevoli che i rischi ci sono e che in diverse parti del mondo le minacce e i pericoli sono costanti e puntuali.

Chiaramente ognuno di noi si chiede: cosa e come fare? La risposta è semplice: formarsi, imparare a conoscere i rischi per poterli prevenire e gestire. Molte grandi company, che si occupano di questo delicatissimo settore sia per il mondo imprenditoriale che del settore turistico, ormai da anni propongono corsi e percorsi formativi, sia live che e-learning online, al fine di sensibilizzare i viaggiatori a questi spinosi argomenti.

Anche noi, come STAM Strategic & Partners Group ltd, non potevamo rimanere fuori da questo settore, tanto che, insieme ai nostri specialisti, abbiamo elaborato una serie di corsi riguardo alla ‘’Travel Security’’, in cui abbiamo messo insieme un mix di procedure di intelligence applicabili a questo settore, creando il giusto livello di prevenzione sottoforma di awareness aderente.

Di Gianpiero Spinelli

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