Stop turismo sessuale. Stop abuso sui minori

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Stop turismo sessuale. Stop abuso sui minori  – Estate, stagione di viaggi e di vacanze. Uomini senza scrupoli, pronti a partire verso i cosiddetti Paesi poveri.
Una valigia con qualche pantalone di lino e magliette di cotone, i tradizionali e affettuosi saluti ai familiari e via, pronti per l’avventura. In altri casi, una valigetta 24 ore, quella del business, giusto per far credere a chi resta a casa che si tratta di un viaggio di lavoro o di affari.
Uomini decisi a raggiungere i bambini e le bambine, partono dall’Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone e Cina, perché sono questi i paesi che godono del tristissimo primato dei clienti del turismo sessuale. Tutta brava gente! In alcuni casi, si parte anche con la scusa di andare a perfezionare il samba in Brasile oppure le danze latino americane a Cuba, altre volte, invece, per a andare a scoprire le bellezze paesaggistiche della Thailandia, Colombia, Cambogia, Repubblica Domenicana.
Ma anche nei paesi dell’Est Europa, altra meta privilegiata di coloro che sono caccia del sesso proibito e del divertimento sfrenato. Dunque, esiste la consapevolezza di andare a compiere un gravissimo reato, quello di fare sesso con i minori, eppure il fascino del rischio da parte del cliente, la povertà e la corruzione presenti in alcuni paesi, rendono questo fenomeno sempre in crescita.
I recenti dati affermano che gli uomini nei “paradisi del sesso” prediligono “prede” molto giovani, di età compresa tra i 12 e 15 anni. Alla luce di questa triste realtà, è bene ribadire con fermezza che nessun bambino può essere considerato oggetto sessuale oppure oggetto commerciale. E sarebbe ora di stabilire a livello internazionale che il turismo sessuale minorile venga considerato crimine contro l’umanità.
Quello del turismo sessuale, che sarebbe più opportuno definire abuso sui minori è un fenomeno che genera un’ingente quantità di denaro, soprattutto nei paesi molto fragili dal punto di vista economico.
Il fenomeno, sempre più consistente, si espande anche grazie alla creazione di agenzie di viaggio specializzate che propongono ai clienti depliant accattivanti, attraverso i quali, è possibile scegliere i bambini e le prestazioni, concordando addirittura il prezzo ancor prima di partire.
Inoltre, esistono i cosiddetti “coccodrilli”, così vengono chiamati dai bambini i pedofili di Bangkok. Questi pseudo signori si affidano ai mediatori locali che durante il giorno distribuiscono volantini al fine di pubblicizzare locali notturni per soli uomini.
Ma quali sono i motivi principali che spingono a fare questi viaggi?
Prima di tutto la certezza dell’anonimato, la convinzione di restare impuniti, un senso di potere derivante dalla superiorità economica, l’indifferenza verso la sofferenza del minore, il razzismo e il disprezzo verso i più indifesi.
In molti casi, le prestazioni sessuali non vengono corrisposte in denaro, ma per mezzo di donazioni, anche modeste. Cibo, gioielli e abiti rappresentano i principali “strumenti” per adescare.
Si, anche il cibo, perché in certi paesi la povertà è talmente grave che si rischia di morire di fame. E se per caso il cliente dovesse essere colto in flagranza di reato, gli agenti di polizia del posto, troppo spesso compiacenti, sono disposti a chiudere un occhio in cambio di laute ricompense in denaro. Fortunatamente negli ultimi anni sono nate le prime campagne internazionali di sensibilizzazione, ma si tratta di interventi ancora insufficienti.
E’ necessario, invece, informare l’opinione pubblica su questa piaga sociale che riguarda milioni di bambine, bambini e adolescenti.
E’ bene essere consapevoli che il mostro potrebbe essere un rispettato uomo di affari, elegante, affabile, gentile, che si nasconde dietro una maschera invisibile: quella della viltà, del razzismo e dell’indifferenza verso i più deboli.
Con la legge 269 del 1998 prima e con l’aggiornamento della legge 38 del 2006, l’Italia ha compiuto un primo passo in materia di contrasto allo sfruttamento sessuale dei bambini e alla pedopornografia anche a mezzo internet.
E, in accordo con i contenuti della proposta Stop sexual tourism, potrebbe risultare davvero efficace la disposizione negli aeroporti internazionali di cartelloni sui quali scrivere a caratteri cubitali: Turismo sessuale sui minori: reato e crimine contro l’umanità.
Non sono certo che tale iniziativa indurrebbe i turisti del sesso a desistere prima di imbarcarsi, ma sicuramente, rappresenterebbe una significativa e incisiva risposta da parte della società civile nei confronti di coloro che, attraverso comportamenti inqualificabili e deplorevoli offendono e ledono la dignità di milioni di bambine e bambini.

Di Francesco Barone – Ambasciatore di pace

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