Crisi delle bollette, serve un Governo coraggioso per superarla – Il voto ormai è vicino ed i cittadini dovranno scegliere tra una galassia di sinistra spezzettata non solo elettoralmente, ma anche sui temi, ed un centro destra unito con un programma chiaro e coraggioso.
L’autunno sarà particolarmente caldo e la responsabilità di porre in essere interventi immediati sarà enorme, bisognerà avere cuore e cervello anche cercando soluzioni innovative.
Sul caro bollette, ad esempio, si potrebbe approfondire la possibilità di un passaggio che ritengo valga la pena di considerare.
Il diritto europeo mantiene in capo agli Stati membri e quindi anche all’Italia la possibilità di adottare autonomamente strumenti legali di difesa contro le speculazioni su gas ed energia elettrica.
Sicuramente, per combattere l’abnorme rialzo dei prezzi e le speculazioni su gas ed energia elettrica, la soluzione ottimale deve essere ricercata a livello di UE.
Tuttavia, se a livello europeo la ricerca e l’adozione di soluzioni comuni fosse ritardata dal noto ping pong tra Commissione, COREPER e Consiglio ed, infine, Parlamento, allora occorrerà trovare, anche se in via provvisoria, strumenti di diritto interno per risolvere il problema degli alti prezzi dell’energia e della speculazione.
La tassazione straordinaria dei proventi speculativi rappresenta una soluzione parziale e sicuramente riguardante il passato. Per il futuro occorre invece impedire il verificarsi stesso di proventi speculativi, intervenendo a monte degli stessi.
Lo stesso diritto europeo consente ancora il ricorso a vecchi strumenti, ancora marginalmente in uso, specie se si tratti dichiaratamente di soluzioni ponte, nell’attesa di interventi europei.
Lo strumento che si potrebbe ipotizzare sarebbe quello del ricorso temporaneo alla sottoposizione di tutti i flussi di acquisto e di distribuzione di gas ed elettricità ad un regime di monopolio a carattere commerciale, affidabile a strutture nazionali specializzate, quali l’AMS (Azienda Monopoli di Stato ), che si frapporrebbe tra i fornitori di tali fonti energetiche a livello nazionale e internazionale (fissando il prezzo di acquisto) e gli attuali distributori (fissando il prezzo di vendita e di rivendita al dettaglio), lasciando immutate le modalità di distribuzione agli utenti pubblici e privati.
Il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) contiene, al paragrafo, 2 dell’art. 37, un divieto di istituire nuovi monopoli, ma non si tratta di un divieto assoluto.
Infatti, i monopoli a carattere commerciale sono vietati salvo che non “venga esclusa qualsiasi possibilità di discriminazione tra cittadini degli Stati membri per quanto riguarda le condizioni relative all’approvvigionamento e agli sbocchi.”
Tale condizione è rispettata ad esempio dallo storico monopolio dei tabacchi gestito da AMS, la quale potrebbe organizzare e gestire un monopolio temporaneo di gas ed elettricità, sulla base di competenze già possedute, e semplicemente con eventuali distacchi, parimenti temporanei, di personale da parte di altre Amministrazione in caso di necessità, dato che fruirebbe per la distribuzione al dettaglio degli operatori già in attività.
Peraltro, non è da sottovalutare che proprio l’adozione di una soluzione nazionale interna, come quella prospettata, potrebbe spingere l’Unione Europea e gli altri Stati membri a rendersi conto della gravità dell’urgenza di adozione di provvedimenti europei comuni e ad accelerare le proprie decisioni.
E’ una suggestione ma pensiamoci, solo soluzioni coraggiose posso portarci fuori dal pantano.