Voto utile, ultimo Mantra del PD

4 mins read
cavalieri - partiti - diritti civili - pamela - voto Election day - roma - venturini - ciriaci de mita
Antonfrancesco Venturini

Il voto dei cittadini è il fondamento della democrazia ed un voto convinto e consapevole rende liberi.
Ogni costrizione anche semplicemente morale è certamente da condannare, per cui il solo sentir
pronunciare le parole “voto utile” mi fa venire l’orticaria.

Equivale a dire, tu non mi vorresti votare, evidentemente perché non mi ritieni meritevole del tuo
consenso, ma, per evitare un male peggiore, mi devi votare lo stesso, anche se sulla scheda elettorale è
presente un altro candidato che godrebbe della tua fiducia e che preferiresti a me.
Ed è esattamente questo che Letta sta sbandierando ai quattro venti, sostenendo che, se il centro destra
ottenesse il 43% dei consensi, avrebbe il 70% dei seggi sulla base di questa pessima legge elettorale, guarda
caso voluta proprio dal PD.

Si tratterebbe di un allarme democratico.
Ma, quando Renzi viaggiava intorno al 40%, nel caso in cui fosse passata la pessima riforma costituzionale
insieme alla legge elettorale, per cui il PD alle successive elezioni avrebbe probabilmente preso da solo il
controllo del Paese, l’emergenza democratica non esisteva?
In quella occasione girai in lungo ed in largo l’Italia invitato come relatore in molti incontri sul tema e
dedicai molto del mio tempo per spiegare la pericolosità della riforma, che, come tutti sappiamo, i cittadini
italiani hanno sonoramente bocciato.

Insomma il voto al centro sinistra sarebbe sempre buono e giusto, quello al centro destra brutto e cattivo.
Molto sommessamente non ritengo sia proprio così, l’avversario si combatte sulle idee e non con la
demonizzazione a prescindere, inoltre del tutto ingiustificata.
Peraltro anche Giorgia Meloni potrebbe sbandierare il “voto utile” pro domo sua, in quanto se Fratelli
d’Italia sarà il primo partito (ed è l’unico ad averne la possibilità nella coalizione stando ai pronostici),
certamente Mattarella non potrebbe far altro che affidarle l’incarico di formare il Governo, se, invece, il
primo partito fosse il PD, si potrebbero aprire altri possibili scenari. Ma sono sicuro che la Presidente di
Fratelli d’Italia preferisce di gran lunga essere votata per le sue idee, la sua coerenza ed affidabilità,
piuttosto che per il timore dell’elettore di centro destra che il PD possa ricevere l’incarico dal Presidente
della Repubblica.

Per una volta sono d’accordo con Giuseppe Conte quando ha dichiarato che “il voto utile non esiste, ma
esiste il voto giusto, quello delle forze affidabili”.
Poi Letta è proprio sicuro che anche al Sud solo il PD potrebbe essere competitivo contro il centro destra?
Qualche dubbio lo avrei, anche perché, da quanto si sente tra la gente e nelle piazze, in quelle zone d’Italia,
dove il reddito di cittadinanza è diffusissimo, il M5S riscuote ancora molti consensi.
Ed ancora, perché un elettore riformista e progressista non dovrebbe provare la nuova ricetta
Calenda/Renzi?

Lasciamo la democrazia libera di esprimersi nel modo più aderente alla volontà dei cittadini e anche se una
piccola percentuale del 4% potesse spostare l’elezione di decine di parlamentari, così sia. Si è valutato che
detta percentuale possa rendere contendibili ben 24 collegi uninominali oggi considerati persi dalla sinistra, con un conseguente maggior risultato di 23 posti in più nel proporzionale.

Sono numeri, freddi numeri, si vota con il cuore e con la mente facciamo in modo che sia così.

Antonfrancesco Venturini

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog