CHE LA REINTEGRAZIONE NON SIA UNA GRAZIA UNILATERALE

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rivendicazione - tattiche - generazione - reintegrazione - gioventù
Prof. Adriano Segatori

Bene la fine della discriminante vaccinatoria e il ritorno dei sanitari vergognosamente sospesi da parte di quella Federazione dei Medici allineata e coperta alla fraudolenta narrazione covidica governativa.

Una scelta del nuovo Ministro della Salute che rompe con l’atmosfera cupa e persecutoria del precedente assetto politico, e che si auspica sia l’aurora di un nuovo giorno di verità e di giustizia.

Perché la scelta di non sottoporsi alla somministrazione obbligatoria di una certa sostanza non è stata dettata da pregiudizi infondati, ma determinata da fondate basi scientifiche. Tre semplici indicatori per capire le motivazioni: il sedicente vaccino era ed è una truffa sanitaria ed una perversione semantica in quanto farmaco genico sperimentale; non essendo un vaccino non poteva dare immunità; era ed è compatibile con la possibilità di infettare da parte dei “vaccinati”.

Tutto ciò è stato ammesso a livello europeo da parte della stessa Pfizer, nel silenzio assordante – come si suol dire – delle massime autorità politiche e scientifiche del nostro Paese.

Per non parlare, poi, degli effetti avversi di diversa gravità fino alle morti improvvise, rapidamente liquidate come non collegate.

Del resto, un po’ di sana polemica non guasta per sottolineare la preoccupante assenza del potere giudiziario. Basti citare il fatto che di fronte alla dichiarazione falsa del Ministro Lorenzin sulle morti dei bambini per morbillo in Inghilterra, menzogna che è servita a scatenare l’obbligo vaccinale, con la sudditanza degli Ordini dei Medici, “in diverse Procure d’Italia [vennero] depositati esposti nei confronti della Lorenzin per procurato allarme e abuso della credibilità popolare. Nessun procedimento venne aperto nei suoi confronti”, come denuncia Giorgio Bianchi in Governare con il terrore. Un ragionevole dubbio sulla giustizia è lecito avere.

Quindi, riassumendo, i medici sono stati sospesi sulla base di un falso, mentre gli altri hanno perseguito la mortifera indicazione della “Tachipirina e vigile attesa”. Queste sono verità inconfutabili.

Che fare, quindi? Il reintegro ha scatenato la biliosa reazione di una parte dei sanitari complici del Ministero, risposta isterica scontata: darsi del cretino truffato non è facile per nessuno, e poi scatta anche un meccanismo psicologico ben descritto da un tale circa duemilaquattrocento anni fa che di anima si intendeva. Si chiamava semplicemente Platone, e con il mito della caverna avverte che è sempre pericoloso per l’uomo che esce a cercare la realtà tornare indietro ad avvertire i suoi del mondo di ombre in cui vivono: finisce ucciso, perché la maggioranza è più disponibile l’inerzia nella menzogna che l’inquietudine nella verità.

Detto ciò, il reintegro non basta. Non è un atto di grazia, perché i colpevoli sono altri. Quindi, ritengo che questa occasione debba essere l’opportunità di una battaglia più vasta, che significa istituire commissioni di inchiesta serie con presenza di personalità non compromesse; identificare con precisione tutte le azioni malsane ed errate che hanno portato l’Italia ad essere il Paese con più morti d’Europa; definire complicità ed interessi nella gestione della farsa pandemica; applicare le giuste sanzioni a complici, sodali e gestori del catastrofico governo della salute pubblica.

È un atto dovuto per i discriminati e per i morti che i tenutari del potere hanno contribuito a creare.

 

Di Adriano Segatori

Dottore di ricerca in Filosofia delle Scienze Sociali e Comunicazione Simbolica presso l’Università dell’Insubria (Varese) – Professore a contratto di Psichiatria presso l’Università “Niccolò Cusano” – Telematica – Roma – Cultore della materia in Filosofia della politica presso l’Università degli Studi di Trieste – corso di Laurea il Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università di Gorizia – Membro della Sezione Scientifica “Psicologia Giuridica e Psichiatria Forense” dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi – Consulente e perito per la Psichiatria presso il Tribunale di Gorizia -Giornalista, Vicedirettore di Electomagazine.it

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