Legge di bilancio 2023 e l’agenda “Ditelo sui tetti”.
Il disegno di legge di bilancio per l’anno 2023, il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, l’aggiornamento del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) e il decreto Misure urgenti in materia di accise e Iva su carburanti e sostegno agli enti territoriali e ai territori colpiti da eccezionali eventi metereologici sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri, e chi si aspettava chissà quali imprudenti e bizzarre decisioni di questo centro destra a guida Meloni è rimasto decisamente deluso.
In ogni provvedimento adottato traspare prudenza e concretezza, senza pulsioni a fini propagandistici e stravaganze, tanto che le opposizioni, più “contro qualcuno” che “per qualcosa”, si sono dovute arrabattare con dichiarazioni ideologiche e che richiamano vecchi schemi novecenteschi come quella di Conte, che parlato di “viaggio in prima classe per evasori e corrotti, precipizio sociale per i poveri. Ecco l’Italia che ha in mente Meloni”, con l’unica voce che svetta, quella di Bonaccini, che, pur unendosi al generico coro di
critiche della sinistra alla manovra, ha ammonito, centrando il problema: “Un’opposizione che parla sempre e troppo degli altri è un’opposizione che di solito corre un rischio: offrire agli elettori l’immagine pericolosa di un partito che non ha nulla da dire. E se un partito non ha nulla da dire su quello che vuole fare, che è cosa diversa dal dire solo cosa non devono fare gli altri, quel partito ha anche poco da dire su quella che è la sua idea di futuro, la sua idea d’Italia, la sua idea di società”.
Di fronte alla difficilissima congiuntura economica il Governo ha varato in tempo di record i provvedimenti, certo non facendo miracoli impossibili né portando a compimento il percorso progettato in campagna elettorale, per il quale ci vorranno i cinque anni di mandato, ma dando tutti i segnali possibili, ed oggi realizzabili, di un cambio di passo e dell’inizio del detto percorso.
Le famiglie e le imprese italiane appaiono il vero faro dell’esecutivo, dai provvedimenti immediati sul caro bollette, all’Iva al 5% sul gas, dal taglio al cuneo fiscale al pacchetto famiglia di un miliardo, dal mese in più di congedo parentale alle agevolazioni per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie, tanto per fare qualche esempio.
Dal mondo cattolico pervengono plausi sulle scelte in tema di natalità e famiglia, in particolare l’importante network di associazioni cattoliche dell’Agenda “Ditelo sui tetti”, passato qualche mese dalla presentazione del primo pacchetto di interventi richiesti lo scorso marzo avvenuta avanti a tutti le forze politiche e con la presenza del Segretario di Stato Card. Parolin, rileva oggi come la strada intrapresa sembra considerare le priorità da esse segnalate in relazione al baratro demografico nel quale il nostro Paese sta cadendo.
Il network chiede, però, ancor di più per la tutela della dignità della persona e dei più fragili, in particolare sulle cure palliative, affinchè il Sistema Sanitario le renda accessibili a tutti, e sui caregiver, affermando, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio, che “ appare importante che lo Stato tenda la mano verso chi si prenda cura, con tanti sacrifici personali, dei più deboli, attraverso semplici misure fiscali che rendano deducibili o detraibili le spese che i familiari e i caregiver si assumono affinchè i più bisognosi abbiano
adeguate cure, così valorizzando, con la leva del fisco, le forme di solidarietà nei legami più stretti”.
Non ho dubbi che il governo conservatore accolga anche questi appelli, così come, con concretezza, senza proclami roboanti porterà avanti la propria visione di Paese incentrata su valori profondamente antropologici e ragionevoli, in fondo i cittadini chiedono questo, di poter vivere con i propri cari in serenità ed essere sostenuti nel momento del bisogno.
Legge di bilancio 2023 e l’agenda “Ditelo sui tetti”
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