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#Il Futuro delle Minoranze in Medio Oriente

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“Fratelli traditi”, il racconto della persecuzione jihadista dei cristiani in Siria. La firma è quella di un inviato di guerra come Gian Micalessin.

Più che un saggio, quello del giornalista triestino, si legge su Il Giornale che lo recensisce e di cui Micalessin è appunto inviato, è un lungo reportage che accompagna il lettore per le vie di Damasco, per le alture di Mal’ula, fino ad arrivare ad Aleppo. Un viaggio in cui si incontrano volti e storie di chi, questa guerra, l’ha vissuta sulla propria pelle e magari ha anche perso un parente o un amico. Con loro non si può mentire. Dal 2011 a oggi l’Europa e l’Occidente hanno assistito inerti e indifferenti al dramma dei cristiani di Siria, spiega l’autore, perseguitati dall’Isis e dalle altre formazioni jihadiste.

Il tradimento inizia con la miope illusione della Primavera Araba, descritta e raccontata come un insieme di rivolte democratiche e liberali. Dietro quelle sollevazioni si nasconde l’ascesa dei Fratelli Musulmani e delle altre forze islamiste a capo dell’insurrezione contro il regime di Bashar al-Assad. Così quell’insurrezione – appoggiata dall’America di Barack Obama e da gran parte delle nazioni europee, Italia compresa, – si trasforma ben presto nel tentativo di consegnare il Paese al fondamentalismo. I cristiani di Siria, come testimonia questo libro, sono i primi a denunciarlo, i primi a raccontare le nefandezze e i massacri compiuti da queste formazioni.

Ma non vengono né ascoltati, né creduti. Nella narrazione – condivisa da gran parte dei governi occidentali e rilanciata dai media generalisti – i nostri “fratelli nella fede” diventano semplicemente i complici e i sostenitori del regime del dittatore Assad. L’Occidente, dice l’autore, è prigioniero di una grande mistificazione. Il Centro Studi Averroè e Acmid-Donna Onlus organizzano, nella serie di incontri dedicati al radicalismo, jihadismo e deradicalizzazione, una giornata di presentazione e di incontro a tu per tu con Gian Micalessin, dal titolo ”Il Futuro delle minoranze in Medioriente”, partendo dal suo libro e spaziando fra le mille sfaccettature della questione jihadismo internazionale: dai finanziamenti degli Stati Canaglia, fra cui il Qatar, le connivenze di Paesi come la Turchia che hanno di fatto permesso il traffico di jihadisti da e per la Siria, alle miopia colpevole e criminogena dell’Occidente su quanto accade là e qui.

L’incontro si inserisce, come detto, in un ciclo di conferenze e seminari di alto livello che intendono far luce sul fenomeno jihadismo e radicalismo e comprendere da dove partire onde frenare e progressivamente inibire questo meccanismo ormai incancrenito nella società. A moderare l’incontro il giornalista di Tg2 Punto di Vista Maurizio Martinelli, che intervisterà Micalessin insieme alla presidente di Centro Studi Averroè Souad Sbai. A portare i saluti istituzionali l’On. Elisabetta Gardini, europarlamentare.

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