Gb, minacce a conduttrice musulmana non praticante

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conduttrice musulmana
Foto: The 7th Asian Awards

Ancora un caso di minacce nei confronti di una persona nata musulmana che vive la propria religiosità come meglio crede. Questa volta è capitato alla presentatrice televisiva ed ex concorrente di reality e talent – show inglese di origine pachistana Saira Khan, 50 anni, nota per esempio per aver partecipato ad un’edizione della versione britannica del “Grande Fratello Vip” nel 2006.

Lunedì scorso, 8 febbraio, in una diretta su Instagram, Saira ha reso noto di aver subito minacce di morte per aver dichiarato, in un’intervista al “Daily Mirror”, di non essere una musulmana praticante: “Come donna di 50 anni istruita e indipendente con la mia famiglia e le mie esperienze di vita, ora ho il coraggio di dire che non sto praticando”, sono state le sue parole.

Poi ha aggiunto: “Il problema per donne come me, che hanno un nome musulmano e hanno origine asiatica, è che gli altri fanno ipotesi su di noi, anche prima che apriamo bocca”.

Sempre sul suo profilo Instagram ha postato una dichiarazione in cui spiegava di essere stata insultata e minacciata online. Su un articolo di giornale, ha poi chiarito ciò che voleva dire, affermando di non praticare la sua religione: “La gente presume che, poiché abbiamo genitori musulmani, siamo musulmani praticanti, che abbiamo letto il Corano, che digiuniamo ogni Ramadan, che non beviamo, che non facciamo sesso prima del matrimonio”.

Saira Khan ha anche detto che molti aspetti della sua vita non si adattano con l’Islam, come indossare abiti che vanno contro un certo codice di abbigliamento (veste all’occidentale e di velo neanche a parlarne) e bere alcolici, per esempio. Sposata felicemente da quindici anni con un uomo che si chiama Steve Hyde, non proprio un nome musulmano.

Ha adottato una bambina in Pakistan e con lei non ha seguito quanto prevede la shar’ia per quanto riguarda l’eredità: la figlia erediterà quanto il figlio e non la metà.

La presentatrice ha proseguito dicendo di rispettare “le persone che hanno l’Islam nella loro vita (alcune sono le persone più umili che conosca)”. Tuttavia ha detto chiaramente di non condividere la loro convinzione. “Ho provato duramente per molti anni – ha aggiunto – non per me stessa, ma per i miei genitori e la famiglia in generale”, che erano praticanti (il padre, però, era anche violento).

“La maggior parte dei miei valori si basa sugli aspetti spirituali della fede musulmana – ha chiarito – ma sono anche influenzata da altri insegnamenti spirituali”.

Ovviamente non si capacita del perché, come sceglie di vivere la sua vita, susciti un tale odio negli altri. Tuttavia è confortata da molte manifestazioni di sostegno da parte dei follower. Soprattutto tante donne in poche ore, hanno voluto confidarle le loro paure di vivere la loro vita come desiderano e, per quanto è possibile, vuole aiutarle.

Di Alessandra Boga

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