Yemen, Houthi mettono in isolamento modella rapita

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("Arab News")

Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno messo in isolamento la modella e attrice yemenita Entesar Al-Hammadi come punizione per la sua protesta contro l’incarcerazione e le condizioni in cui si trova. Lo ha detto l’avvocato della modella.

Il legale ha riferito ad Arab News che un procuratore del tribunale di Sana’a occidentale, controllato dai ribelli, ha interrogato la donna all’interno della prigione dopo che nelle ultime settimane i funzionari si erano rifiutati di trasferirla per il processo. Una volta concluse le indagini, la 20enne ha accusato gli Houthi sia del rapimento che delle miserabili condizioni carcerarie in cui è stata relegata. I funzionari della prigione hanno risposto allo sfogo tenendo Al-Hammadi in isolamento, ha detto l’avvocato.

“Era separata dagli altri”, ha detto il legale. “All’interno della prigione le sue condizioni psicologiche sono diventate critiche”, ha aggiunto.

Al-Hammadi e due sue amiche sono state rapite in una strada di Sana’a il 20 febbraio scorso. Funzionari yemeniti hanno detto che le tre si stavano muovendo per girare una serie televisiva quando i ribelli hanno fermato il loro veicolo in Hadda Street e le hanno portate in un luogo sconosciuto.

Il rapimento è solo l’ultimo di una serie di attacchi degli Houthi contro dissidenti e donne liberali nelle zone sotto il controllo della milizia. Gruppi locali e internazionali insieme a funzionari governativi hanno condannato fermamente il rapimento e hanno invitato i ribelli a rilasciare le tre donne. Gli Houthi hanno ignorato le richieste e si sono impegnati a metterle sotto processo, ma senza alcun risultato.

L’avvocato di Entesar Al-Hammadi ha detto che non ci sono accuse chiare contro la modella, ma che sospetta che gli Houthi possano accusarla di aver commesso “un atto immorale”, per non essersi coperta i capelli o aver camminato per strada senza un tutore uomo.

Nata nel 2001 da padre yemenita e madre etiope, Al-Hammadi ha recitato nelle serie televisive “Dam Al-Gharib” e “Ghurbat Al-Banna”. Durante la pandemia di Covid-19, ha utilizzato i social media per promuovere abiti e prodotti di bellezza tradizionali yemeniti.

La vicenda ha suscitato indignazione dentro e fuori lo Yemen. Gli attivisti che si battono per il rispetto dei diritti umani e i funzionari governativi hanno paragonato la repressione delle donne da parte degli Houthi ad attività simili da parte di organizzazioni terroristiche quali Al-Qaeda e Isis. La milizia Houthi sta, infatti, intensificando i rapimenti di donne yemenite. Rapporti internazionali e testimonianze di donne rapite hanno confermato che gli Houthi stanno sequestrando centinaia di ragazze con accuse pretestuose seguite da violenze, stupri e riprese in video delle vittime per ricattarle.

Di Laila Maher

 

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