Algeria: ONU denuncia cessione sovranità nei campi di Tinduf

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Algeria: ONU denuncia cessione sovranità nei campi di Tinduf – L’Unione Europea dovrebbe preoccuparsi della cessione di poteri di Algeri al Polisario sul suo territorio

L’Algeria ha abbandonato le sue prerogative sovrane nei campi di Tindouf a favore del Polisario. Mentre il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite è preoccupato, l’Unione Europea rimane spettatrice.

Già nell’agosto 2018 il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, CDH, era allarmato dall’abbandono algerino delle sue prerogative sovrane nei campi di Tinduf a beneficio del gruppo armato del Polisario, fatto senza precedenti nel diritto internazionale.

Il Comitato aveva espresso profonda preoccupazione per il fatto che una tale decisione fosse contraria agli obblighi dell’Algeria di rispettare e garantire a tutti gli individui sul suo territorio i diritti riconosciuti nel Patto internazionale sui diritti civili e politici.

L’organismo delle Nazioni Unite aveva espresso la sua preoccupazione per le violazioni dei diritti umani nei campi di Tinduf e l’impossibilità per le vittime di ricorrere in tal senso dinanzi ai tribunali dello Stato algerino. Il Comitato dell’ONU ha segnalato una situazione illegale ai sensi del diritto internazionale perché non può esserci delega di sovranità e, quindi, di responsabilità da parte di uno Stato ad un attore militare non statale sul suo territorio.

Hubert Seillan, avvocato, esperto di diritto internazionale aveva affrontato questa situazione eccezionale attraverso analisi sulla stampa internazionale, ritenendo che questa cessione di potere dell’Algeria nei campi di Tinduf:

Sia un modo per lavarsi le mani dalle violazioni che vi si commettono quotidianamente. Sappiamo cos’è l’area di Tinduf. La povertà va di pari passo con la criminalità. La legge del più forte si esprime ogni giorno, gli aiuti internazionali sono condivisi tra pochi.

In questo contesto, l’Unione Europea, per quanto molto attenta ai diritti umani, soprattutto quando si tratta di Paesi terzi, si compiace del suo ruolo di spettatrice. Il suo approccio “dal basso verso l’alto”, che applica ai Paesi con cui intrattiene rapporti, non sembra avere effetti sull’Algeria, essendo la carta del gas più determinante nelle relazioni internazionali della condizione umana.

Expartibus

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