C’è una bellissima notizia per gli amanti della Giordania e del Mar Rosso: il 1° luglio la rinomata città di Aqaba (la seconda del Paese per reddito e meta turistica) è stata dichiarata “Covid–free”. Lo ha annunciato giorni fa il ministro del Turismo e delle Antichità giordano Nayef al-Fayez, spiegando che da quella data saranno ammessi i turisti vaccinati, a condizione che siano trascorsi “almeno 21 giorni dalla prima dose o che risultino in possesso di un test Pcr negativo 72 ore prima dell’arrivo”, spiega il portale Travelquotidiano.com.
Altre precise indicazioni si riferiscono al confine con Israele, segnato dal Wadi Araba (tra il Mar Morto e il Golfo di Aqaba). Riaprirà dal 4 luglio dalle 8 alle 15:30 per 500 turisti al giorno. Se si rimane in Giordania meno di tre giorni, non è richiesto alcun test. Sarà possibile effettuarlo anche in un centro sanitario apposta al confine, pagando 30 dinari, e il risultato sarà disponibile entro un’ora.
Oltre che un mare splendido e uno scenario desertico suggestivo, Aqaba vanta una storia affascinante. È abitata dal 4000 a.C. e, come appartenente al Regno degli Edomiti, compare persino nella Bibbia, precisamente nei Libri dei Re, come “Etsion-Gheber”, dove Re Salomone costruì una flotta. Nella zona sono venuti alla luce dei reperti archeologici, forni per la fusione del rame, risalenti al periodo tra il XV e il X secolo a.C., ceramiche cinesi e monete etiopiche.
Aqaba venne conquistata da Alessandro Magno e tra il III e il I secolo a. C. fece parte del Regno d’Egitto governato dai Tolomei. Le venne dato il nome di “Berenice”, dal nome della Regina Berenice I. Nello stesso periodo passò sotto il dominio dei Nabatei, che elessero la vicina Petra, famosa per il suo sito archeologico, come loro capitale. Seguirono la dominazione romana, bizantina e araba nel 635 circa. Poi Aqaba fu occupata dai Crociati (1116), dal Saladino (1170), dai Mamelucchi (1250) e infine dagli Ottomani dal XVI secolo fino alla conquista (“Presa di Aqaba”) da parte dalle truppe arabe con a capo il celeberrimo tenente colonnello ed agente segreto inglese Thomas Edward Lawrence, meglio conosciuto come “Lawrence d’Arabia” nel 1917. Ciò avvenne nell’ambito della Rivolta Araba guidata dallo sharif della Mecca Hussein ibn Ali, capostipite della famiglia reale hashemita di Giordania, che vanta una discendenza diretta con Maometto attraverso il suo bisnonno, Hashim ibn al-Manaf.
Di Alessandra Boga