La polizia di Haiti ha arrestato due degli assassini del presidente Jovenel Moise, ucciso ieri nella sua abitazione di Porte au Prince, mentre altri quattro sospetti sono stati uccisi in uno scontro a fuoco con gli agenti. L’assassinio è stato compiuto nel vortice di un aggravamento della destabilizzazione politica ed economica e di un aumento delle violenze delle gang.
Il capo della polizia Leon Charles ha parlato di ”mercenari” a proposito dei responsabili dell’uccisione di Moise. L’assassinio è stato compiuto nel vortice di un aggravamento della destabilizzazione politica ed economica e di un aumento delle violenze delle gang.
Moise, 53 anni, è stato eletto per la prima volta presidente di Haiti alle elezioni del 2015, poi annullate per brogli, e nuovamente l’anno successivo. Il suo governo effettivo è dunque iniziato il 7 febbraio 2017. Da allora è stato protagonista di una scena politica caratterizzata da continue tensioni, venendo accusato tra le altre cose di aver represso gli oppositori e di voler restare in carica oltre il suo mandato. Moise è stato anche coinvolto in uno scandalo per corruzione, accusato insieme ad altri ministri e funzionari di aver gestito fondi in modo illecito per un giro d’affari di circa due miliardi di dollari.