Dramma in Afghanistan, da quando è iniziato il ritiro americano. Un rapporto di “Save the Children”, reso noto in un comunicato, ha rilevato che dall’inizio di giugno 80.000 minorenni sono scappati dai Talebani un po’ in tutto il Paese.
Ora questi giovanissimi necessitano non solo di cibo, ma anche di assistenza medica. Compare l’incubo della malnutrizione, anche a causa della gravissima e lunga siccità.
La violenza è aumentata in tutto l’Afghanistan dall’inizio dello scorso maggio, quando i talebani hanno lanciato un attacco nel paese. La rapida conquista da parte dei talebani di vaste aree di territorio afgano in meno di tre mesi, nel corso di un’offensiva a tutto campo, preoccupa particolarmente i vicini cinesi, mentre il ritiro definitivo delle forze internazionali, presenti da 20 anni in Afghanistan, è stato ormai quasi completato.
I talebani hanno sequestrato aree della provincia di Badakhshan, nell’estremo nord-est del Paese, al confine con la Cina, un’area in cui non aveva mai preso piede prima, anche quando il loro regime governava l’Afghanistan.
Solo qualche giorno fa il presidente afghano, Ashraf Ghani, ha affermato che l’Afghanistan sta affrontando “un’invasione senza precedenti […] in termini di portata e tempistica”. “Non si tratta più dei talebani del Novecento, ma della manifestazione di legami tra reti terroristiche e organizzazioni criminali transnazionali” ha sottolineato il capo dello Stato, invitando “la comunità internazionale a riesaminare il discorso dei talebani sulla loro disponibilità a sostenere una soluzione politica” nel paese.
Una delegazione di talebani ha tenuto colloqui in Cina con alti diplomatici cinesi.
Di Alessandra Boga