In Marocco oggi gli elettori si recheranno alle urne per partecipare, per la prima volta, alle elezioni generali che si terranno in un giorno, in cui si contendono diversi partiti, in particolare il Partito per la giustizia e lo sviluppo e il Raduno nazionale degli indipendenti.
I seggi sono stati aperti alle otto di questa mattina ora locale, durante la quale saranno scelti 395 membri della Camera dei Rappresentanti oltre ai membri dei consigli provinciali e distrettuali.
Dopo le elezioni, il Re Mohammed VI nominerà un primo ministro dal partito che otterrà il consenso più grande in parlamento e il primo ministro designato dovrebbe formare un nuovo governo per cinque anni.
La costituzione concede inoltre ampi poteri al governo e al parlamento, ma il Re conserva la centralità del processo decisionale su questioni strategiche e grandi progetti che non necessariamente cambiano con il cambio di governo.
Si prevede che il numero dei seggi dei maggiori partiti nel prossimo parlamento, diminuirà a causa di un nuovo modello di calcolo dei voti rispetto al numero totale di elettori registrati nelle liste elettorali che abbiano partecipato o meno al voto.
Una nuova fase di progetti e riforme
La campagna elettorale ha mostrato l’assenza di una chiara polarizzazione intorno alle opzioni e ai programmi politici. Quali che siano i risultati, la maggior parte dei partiti politici dovrebbe adottare una carta per un “nuovo modello di sviluppo“, inaugurando una “nuova fase di progetti e riforme” entro l’anno 2035, come ha sottolineato il re Mohammed VI in un recente discorso.
Circa 30 partiti scommettono di convincere circa 18 milioni di marocchini iscritti nelle liste elettorali a partecipare al voto, superando il 43% registrato cinque anni fa. Si noti che il numero di adulti in età di voto è di circa 25 milioni, sui 36 milioni di abitanti del Regno.