A Kabul le donne afgane sono scese di nuovo in strada per denunciare il “silenzio” della comunità internazionale sulla “situazione politica, sociale ed economica” in Afghanistan.
Le donne hanno mostrato dei cartelli con su scritto: “Perché il mondo ci guarda in silenzio? Il diritto allo studio e il diritto al lavoro”.
La manifestazione si è svolta all’ingresso dell’ex ” Zona Verde” dove si trovano gli edifici che ospitano molte ambasciate occidentali, l’appello delle donne è rivolto al Segretario Generale delle Nazioni Unite chiedendo di sostenere i loro diritti all’istruzione e al lavoro. Attualmente, come ha detto una delle organizzatrici del movimento, “siamo privati di tutto”.
Secondo quanto ha riferito un corrispondente dell’Afp, i militanti del movimento, che si trovano all’ingresso dell’area soggetta a rigide misure di sicurezza, hanno chiesto ai manifestanti e ai media di stare alla larga, poi una decina di talebani, la maggior parte armati, hanno prelevato i giornalisti e sequestrato il cellulare di un giornalista locale che stava fotografando.
Le manifestazioni simboliche organizzate dalle donne a Kabul sono aumentate di frequenza dalle ultime settimane.
Giovedì scorso, a circa 20 donne è stato permesso di manifestare per più di 90 minuti, ma molti giornalisti locali e stranieri che seguivano la manifestazione sono stati picchiati dai talebani.