Libia – I ministri degli esteri di Tunisia, Algeria e Libia hanno rilasciato una dichiarazione, pubblicata dal quotidiano algerino Al-Bilad, affermando la continuazione degli sforzi con tutti i paesi vicini della Libia per consentire ai libici di prepararsi alle prossime elezioni politiche.
Nel comunicato i ministri “hanno espresso la loro determinazione a proseguire gli sforzi congiunti in stretta collaborazione con tutti i paesi vicini della Libia per consentire ai fratelli libici di incarnare le priorità di questa importante tappa assicurando la preparazione e il successo delle elezioni, unificando le istituzioni, ritirando mercenari, combattenti e forze straniere e portando avanti gli sforzi di riconciliazione nazionale, in conformità con i risultati delle conferenze di Berlino e le decisioni del Consiglio dei ministri.”
I ministri degli esteri dei tre Paesi hanno tenuto una riunione consultiva a margine delle celebrazioni del 67esimo anniversario dello scoppio della rivoluzione algerina.
La dichiarazione ha indicato che i ministri hanno scambiato opinioni sui prossimi incontri sulla Libia, in particolare sulla conferenza di Parigi, sottolineando il ruolo principale che la Libia dovrebbe svolgere come partner chiave nella conferenza.
Il Comitato Militare Congiunto in Libia 5+5 ha concordato con i Paesi del Sudan, Ciad e Niger di stabilire canali di comunicazione permanenti ed efficaci, finalizzati all’uscita dal territorio libico di tutti i mercenari e combattenti stranieri appartenenti a questi Paesi. E’ quanto emerso durante l’incontro tenutosi a Il Cairo tra i membri del Comitato militare e i rappresentanti di questi Paesi, conclusosi lunedì, alla presenza del capo della missione Onu in Libia, Jan Kubis. I colloqui si sono concentrati sul meccanismo e sulle modalità per rimuovere i mercenari africani dal territorio libico.
Dalla caduta del regime di Gheddafi nel 2011, nelle regioni meridionali della Libia, sono presenti un gran numero di bande armate, di ideologia opposta ai governi di Ciad, Niger, Sudan. Le bande combattono tra di loro per controllare le rotte di contrabbando e ora rappresentano una minaccia per la popolazione locale tra rapimenti e crimini.
Oltre a queste bande, ci sono anche mercenari siriani e altri affiliati al gruppo russo “Wagner” presenti in aree separate dell’ovest e dell’est della Libia, dove le autorità libiche e i paesi regionali e occidentali stanno premendo per espellere tutti i mercenari stranieri dal paese.