Migranti: sfondata recinzione della frontiera fra Polonia e Bielorussia

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Migranti – Lo sfondamento è avvenuto nei due villaggi di Krynki e Bialowieza, arrestati oltre 50 migranti. Ue, sanzioni a chi traffica migranti. La Polonia: “Dalla Bielorussia terrorismo di stato”. Il presidente del Consiglio europeo Michel incontra a Varsavia il primo ministro polacco: “Ue può finanziare protezione confini”. Minsk accusa Occidente: “Crisi per imporre sanzioni”. Merkel chiede a Putin di intervenire .

Due gruppi di migranti sono riusciti a sfondare il recinto della frontiera fra Polonia e Bielorussia attraversando il confine: è quello che scrive l’agenzia polacca PAP, secondo diversi media tedeschi. Lo sfondamento è avvenuto nei due villaggi di Krynki e Bialowieza. ​

Alla frontiera da giorni ci sono migliaia di migranti ammassati che cercano di entrare in Europa; ieri Varsavia ha accusato esplicitamente il presidente russo Vladimir Putin di aver orchestrato la crisi. La Polonia ha annunciato di aver arrestato oltre 50 migranti al confine.

“Nel corso delle ultime 24 ore, la polizia ha arrestato più di 50 persone vicino a Bialowieza dopo che avevano attraversato illegalmente la frontiera”, ha dichiarato all’Afp Tomasz Krupa, portavoce della polizia regionale. In mattinata il ministro della Difesa polacco, Mariusz Baszczak, aveva reso noto che erano stati fatti molti tentativi di violare il confine con la Bielorussia nella notte. “Non è stata una notte tranquilla. Ci sono stati molti tentativi di rompere la linea, ma tutti coloro che l’hanno attraversata sono stati arrestati”, ha detto il ministro. “Voglio comunque rassicurarvi – ha aggiunto- che ci sono già 15mila uomini alla frontiera, soldati dell’esercito polacco. Il numero è stato aumentato e naturalmente, può essere aumentato ancora di piu’ se necessario”. Morawiecki: “Bloccare voli e sanzionare Bielorussia” E’ necessario intervenire con azioni concrete: dobbiamo bloccare i voli dal Medioriente per la Bielorussia e concordare nuove sanzioni contro il regime di Alexander Lukashenko”. Lo ha dichiarato il premier polacco, Mateusz Morawiecki, in conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Cio’ che stiamo affrontando in questo momento, e lo dobbiamo dire chiaramente, è una manifestazione del terrorismo di Stato” ha detto Morawiecki. “Gli eventi degli ultimi giorni sono un test per la Polonia e per l’Ue. Ci rendiamo conto che il rischio può aumentare e la situazione può deteriorarsi. Dobbiamo dover affrontare nuovi metodi di provocazione da parte di Lukashenko e dei suoi collaboratori”, ha spiegato il premier. Michel: “Ue può finanziare protezione confini” “E’ legalmente possibile, nell’ambito del quadro legale attuale, finanziare infrastrutture per la protezione dei confini dell’Ue”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rispondendo a una domanda sulla possibilità di costruire muri e recinzioni con fondi europei. “La decisione dev’essere presa dalla Commissione. Vedremo quale sarà il dibattito che già c’è stato durante l’ultimo Consiglio europeo”, ha spiegato. “La mia impressione è che dobbiamo chiarire cosa sia possibile e cosa no. Anche in Lituania hanno 600-700 km con Bielorussia e proteggere quei confini nazionali vuol dire proteggere confini dell’Ue”, ha insistito Michel. Intesa Ue, sanzioni a chi traffica migranti Gli Stati membri dell’Ue hanno trovato un accordo di massima per allargare la cornice legale delle sanzioni contro la Bielorussia a chi favorisce il traffico illegale dei migranti verso l’Unione europea. da fonti diplomatiche europee. Il quadro dovrà ora essereriempito con una nuova lista di nomi ed entità. Se ne discute oggi alla riunione degli ambasciatori dei 27.

Il lavoro da domani passerà in carico al Coest (il gruppo di lavoro che si occupa di Europa orientale e Asia centrale). La base di partenza per la discussione prevede l’iscrizione sulla black list di 29 individui e della compagnia aerea Belavia. Minsk accusa Occidente: “Crisi per imporre sanzioni” La Bielorussia accusa l’Occidente di “provocare” la crisi migratoria al confine con la Polonia per imporre nuove sanzioni. Inoltre Minsk ha accusato le forze  polacche di aver picchiato alcuni migranti, nello specifico quattro  persone di etnia curda, che tentavano di entrare nell’Ue, mentre  aumentano le critiche nei confronti di Minsk per la  “strumentalizzazione” dei migranti bloccati al confine.

I quattro “sono stati arrestati in Polonia dove avevano cercato di  chiedere protezione e status di rifugiato”, ha dichiarato in una nota  il servizio delle guardie di frontiera bielorusse, diffondendo  immagini che mostrano quattro uomini, alcuni con vestiti insanguinati  e uno con tagli sulle mani, che si coprivano il viso.  “A giudicare dalle numerose ferite sui corpi dei migranti, le forze di sicurezza polacche hanno maltrattato le persone e, usando la forza, le hanno spinte oltre una recinzione di filo spinato al confine con la  Bielorussia”, si afferma nella nota. Cremlino respinge le accuse della Polonia, inaccettabili Il Cremlino respinge le accuse del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ritiene ci sia Mosca dietro la crisi migratoria al confine con la Bielorussia. “Consideriamo del tutto irresponsabili e inaccettabili le dichiarazioni del primo ministro polacco secondo cui la Russia è responsabile di questa situazione”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in una conferenza stampa. Merkel chiede a Putin di intervenire su Minsk Angela Merkel ha avuto una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin sulla situazione ai confini fra Polonia e Bielorussia. Nel colloquio la cancelliera ha chiesto a Putin di intervenire ed esercitare la sua influenza su Aleksandr Lukashenko, definendo “disumana e del tutto inaccettabile” la “strumentalizzazione” dei migranti in atto. Lo riferisce in una nota il portavoce Steffen Seibert. Germania chiede nuove sanzioni contro Bielorussia Intanto la Germania è tornata a sollecitare nuove sanzioni dell’Unione Europea contro la Bielorussia, il cui presidente Alexander Lukashenko sfrutta “senza scrupoli” i migranti mandandoli al confine con la Polonia. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.  “Sanzioneremo tutti coloro che sono coinvolti nel traffico mirato di migranti”, ha annunciato Maas secondo il quale l’UE lavorerà per “estendere e rafforzare le sanzioni contro il regime di Lukashenko”.

“L’Unione Europea non può essere ricattata”, ha aggiunto Maas. Cei: “Migranti usati per interessi politici” “La situazione dei migranti assembrati al  confine tra Bielorussia e Polonia ha del paradossale. Dall’una e  dall’altra parte si usano i migranti per interessi politici”. Lo  denuncia senza mezzi termini mons. Giancarlo Perego,  presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza  Episcopale Italiana e della Fondazione Migrantes. “Nessuno parla di  chi siano queste persone migranti, il loro volto, la loro storia. E  certo – osserva il presule – che da entrambi le parti c’è solo un  rifiuto o uno sfruttamento. Ancora una volta i migranti sono  le sole  vittime”.

Rainews

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