Afghanistan: ora si muore anche di morbillo. Lo scrive “Asia News”, informando che in questo periodo hanno perso la vita almeno 87 bambini. Lo ha fatto sapere una portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Harris. Ha spiegato che non esistono vaccini e che questa malattia, assolutamente guaribile in Occidente, nell’attuale Emirato Islamico Afghanistan è mortale per i minori malnutriti.
In realtà si tratta un allarme già lanciato. L’aveva fatto alla fine di ottobre il direttore esecutivo del World Food Programme, David Beasley. Infatti la metà della popolazione afghana (cioè oltre 22 milioni di persone, compresi 3,2 milioni di bambini), rischia una grave malnutrizione.
In questa situazione può peggiorare anche il Covid – 19, che già non si sa quanto sia diffuso, nonostante gli afghani siano soprattutto giovani. “Asia News” fa presente che a rischiare di più sono gli sfollati interni: 3,5 milioni di persone.
Ieri, mercoledì 17 novembre, persino il ministro degli Esteri talebano, Amir Khan Muttaqi, si è fatto sentire. Ha scritto al Congresso degli Stati Uniti per chiedere che vengano sbloccato il denaro della Banca centrale afghana (da cui dipendono il 70% delle imprese agricole locali), che si trova nelle banche americane. Si tratta più o meno di 9 miliardi di dollari, i quali potrebbero essere devoluti agli aiuti umanitari per l’inverno (che si prevede secco, con poca neve, il che significa poca acqua per le coltivazioni la prossima primavera). Tuttavia accettare qualsiasi richiesta dei talebani, significherebbe riconoscerli e legittimarli (come ovviamente desiderano) e rischiare sanzioni internazionali.
Per ora l’estero sta effettuando ovvi interventi di emergenza, ma poi? Tra un anno, se non si favorirà la sussistenza della popolazione e la produzione di cibo interna, le persone che avranno bisogno, potrebbero essere il doppio di quante sono ora.
Come se non bastasse, il disastro economico potrebbe alimentare il terrorismo. Lo ha sottolineato ieri l’inviata delle Nazioni Unite per l’Afghanistan Deborah Lyons. Ha detto: “L’attuale paralisi del settore bancario spingerà una parte del sistema finanziario a favorire gli scambi informali di denaro, che a loro volta facilitano il terrorismo e il contrabbando di droga. Questi problemi colpiranno l’Afghanistan ma poi si diffonderanno alla regione”, ha concluso la Lyons.