Qatar, Mater Olbia Hospital: la famiglia Althani a processo

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Qatar, Mater Olbia Hospital: la famiglia Althani a processo

Di chi la proprietà dei 60 ettari in cui sorge il Mater Olbia Hospital? Alessandro Marini doveva essere estromesso attraverso un’azione penale che, sotto certi aspetti, si sta ritorcendo contro gli accusatori, tanto che la vicenda ha registrato un ennesimo capitolo.

Ieri, infatti, al Tribunale di Tempio Pausania si è celebrato il processo penale rubricato al 1093/15, dove il Presidente della sezione Penale, dott.ssa Tesi, ha ammesso la lista testi presentata dai legali del Manager Sardo. Il tutto creato, naturalmente, per contrastare la proprietà dei 60 ettari acquistata dal Marini, a titolo originario, nei terreni sui quali, appunto, sorge la struttura ospedaliera privata finanziata della famiglia dell’emiro del Qatar.

In proposito, è indispensabile tener conto che il processo in questione ha preso l’avvio nel 2015, con un’accusa di tentata estorsione in capo ad Alessandro Marini ai danni del Qatar e, conseguentemente, della famiglia Al Thani. Non è da escludere, tuttavia, che l’udienza di ieri possa prendere una brutta piega a livello diplomatico per gli accusatori del manager sardo.

Saranno ben 9 i testi convocati dal Tribunale Penale Italiano, tra cui l’emiro del Qatar Thamin Althani , sua mamma Mozah bint Nasser al-Missned, più altri personaggi di spicco della galassia dell’emirato Qatariota. Una novità da non trascurare è rappresentata dal fatto che sono state respinte le istanze dell’ avv. Angelo Merlini in rappresentanza della SHRP srl, amministrata, di fatto, da Lucio Rispo, società facente capo alla famiglia Al Thani.

Naturalmente, a fine udienza i legali del Marini hanno espresso gran soddisfazione, evidenziato, tra l’altro,  che a breve avvieranno le notifiche internazionali per il tramite dell’ambasciata del Qatar a Roma.

Per la legge italiana Thamin Althani dovrà presentarsi in Tribunale, altrimenti sarà considerato contumace e nel caso si trovasse in Italia non potrà avvalersi dello scudo diplomatico come Capo di Stato, e dovrà comunque comparire davanti al Tribunale penale come testimone. L’avvocato Merlini, per contro, ha dovuto prendere atto che le sue iniziative, in particolare tese a contrastare quelle del Marini, sono state respinte in toto.

Come non tener conto, dunque, che fino ad oggi le azioni giudiziarie e mediatiche  messe in atto dall’avvocato Merlini non hanno prodotto gli effetti sperati. Alessandro Marini, dal suo canto, continua dritto per la propria strada, senza riservare rancore alcuno. Ad oggi non sono servite a nulla le azioni sia giudiziarie, sia mediatiche contro il manager sardo, il quale, nella circostanza, puntualizza che i componenti della famiglia dell’Emiro  Althani sono solo delle vittime illustri. Una possibile figuraccia internazionale, dunque, è  solo all’inizio .A questo punto, quindi, si deve prendere anche atto che cresce sempre più l’eventualità del corposo risarcimento per 200 milioni di euro in danno alla Mater Olbia e agli accusatori del Marini. Vero è che il notaio Lamberto Corda, Lucio Rispo,Mater Olbia Spa ,fondazione Monte Tabor, pur di contrastare il Marini hanno depositato memorie fuori il termine concesse entro il 5 novembre 2021 dal giudice Dott.ssa Marino. Non è da escludere l’eventualità, quindi,  che l’ospedale, tra non molto, potrebbe trovarsi  sotto sequestro giudiziario in favore del Marini .

Sardegnareporter

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