UNICEF: alla fine del 2021 il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia rileva che questo, per i bambini, è stato “l’anno peggiore dal dopoguerra“. Da tutti i punti di vista.
Lo dice il portavoce per l’Italia Andrea Iacomini, osservando che “avremo bisogno di 10 anni per recuperare”. Non solo per guerre e fame, ma anche per gli effetti psicologici del Coronavirus. Perciò Iacomini, intervistato dall’ANSA, chiede “a chi governa e a chi governerà: occupiamoci del benessere psicofisico dei nostri figli”.
I dati parlano chiaro. Il portavoce dell’agenzia Onu spiega che oltre il 13% dei bambini e degli adolescenti dai 10 ai 19 anni soffrono di problemi legati alla salute mentale. Inoltre “entro ottobre 2020” il COVID aveva in qualche modo bloccato l’attività delle istituzioni che se ne occupano nella quasi totalità dei casi (il 93%) nei vari Paesi del mondo. Lo spiega un recente rapporto dell’UNICEF per spronare a “prevenire un decennio perduto”, facendo i conti con la pandemia.
Si parla di Afghanistan, Birmania, Yemen, Siria e di Etiopia, per esempio, dove nel 2020 l’ONU ha identificato 26.425 gravi violazioni contro i bambini, ma per quanto riguarda gli effetti della pandemia “basta parlare con i nostri vicini di casa”. Sono effetti che possono riguardare “un’intera generazione”.
“Bisogna occuparsi di loro, dei nostri bambini e adolescenti o li perdiamo – ha detto ancora il funzionario UNICEF – Perchè come i nostri nonni hanno portato addosso i segni della guerra, i nostri figli portano il fardello di questi due anni. E loro racconteranno tutto questo ai loro figli”. Non abbiamo il minimo dubbio che sia così.