Campagna elettorale francese: curiosamente nella corsa all’Eliseo si inserisce un rapper. Si tratta di Gims (all’anagrafe Gandhi Djuna), 35 anni, nato nella capitale congolese Kinshasa. E’ musulmano dal 2004. Con l’hip hop (ha esordito nella band “Sexion d’Assault”) fa furore in Francia ed è noto anche in Italia.
Come mai sta facendo parlare di sé nell’ambito della campagna elettorale francese? Perché, spiega “ll Giornale”, è un supporter della candidata repubblicana Valérie Pécresse, presidente dell’Ile de France, e in suo video ha detto di non voler ricevere, soprattutto dai correligionari, gli auguri di buon anno, sostenendo che non appartengano ai valori islamici: “Per favore, lasciatemi in pace con i buon anno nuovo e così via – ha chiesto – Non ho mai risposto, eppure voi continuate a inviarmi gli auguri per tutto gennaio e pure febbraio”. “Sono i musulmani come me a farlo – ha spiegato – Ve lo ripeto, abbiamo le stesse convinzioni, fratelli, basta. Noi non festeggiamo queste cose, non fanno parte dei nostri valori”, ha sentenziato alla fine.
Il rapper convertito all’islam non accetta neppure che si facciano gli auguri di compleanno:”Ne soffro – dice – È un altro passo verso la morte. Non lo celebriamo. Non fa parte delle nostre convinzioni, concentriamoci sulle nostre cose. Noi. Restiamo forti sui nostri valori”.
Le uscite del cantante non avrebbero potuto non mettere in difficoltà Valérie Pécresse, perché è stata attaccata dagli avversari politici. Intervenuto su CNews, Julien Odoul, collaboratore della leader del Rassemblement National, ha dichiarato: “Non sappiamo se dovremmo ridere o piangere per questo. È del tutto delirante ma allo stesso tempo riflette un fondamentalismo religioso che viene trasmesso da alcuni sportivi, da alcuni attori e cantanti”. Fa anche presente che “Gims non si conforma alle sue convinzioni religiose nei suoi video: beve alcolici, le ragazze si esibiscono in costume da bagno, ci sono i soldi. Gims è un fondamentalista musulmano il 1° gennaio e tutto il resto dell’anno è un membro dello spettacolo”.
Critiche al capo della regione dell’Ile de France arrivano anche da Marlène Schiappa, ministra delegata responsabile della cittadinanza di “En Marche”, il partito di Emmanuel Macron. Ha sottolineato che Gims “è un artista. È ascoltato, è un opinion leader. Ha quindi una responsabilità per quello che dice. Non sono io che ho deciso di inserire” il rapper “nel dibattito politico. È stata Valérie Pécresse ad essere orgogliosa del suo sostegno e ha affermato che lo stava finanziando attraverso la regione dell’Ile-de-France. La stessa che si vanta di aver messo in atto la carta della laicità”. La questione può anche non finire qui.