Sudan: ancora manifestazioni a Khartoum

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Sudan – Le forze di sicurezza sudanesi hanno usato gas lacrimogeni per impedire ai manifestanti di raggiungere il palazzo presidenziale.

I manifestanti sono scesi in strada oggi per chiedere il passaggio del potere ai civili durante il periodo di transizione, in risposta all’appello dei comitati di resistenza.

I manifestanti nella capitale sudanese, a Khartoum, si sono diretti al palazzo presidenziale dopo che i “comitati di resistenza” hanno annunciato, mercoledì, il loro rinvio ad oggi.

In questo contesto, il Consiglio di sovranità di transizione sudanese ha citato l’Incaricato d’affari dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Khartoum per sottolineare l’importanza di fermare la violenza e garantire il diritto a manifestazioni pacifiche in Sudan.

Il Consiglio ha affermato in una dichiarazione che l’Incaricato d’Affari dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Khartoum, Brian Shawkan, ha affermato il diritto del popolo sudanese all’espressione pacifica e ha sottolineato l’importanza di “fermare la violenza” e garantire il diritto alla manifestazione pacifica.

Shawkan ha anche affermato il sostegno del suo Paese alla Missione delle Nazioni Unite in Sudan (UNITAMS) per svolgere i suoi compiti e al popolo sudanese “per raggiungere la fase di transizione democratica”. Shawkan ha rilasciato le sue dichiarazioni dopo un incontro con un membro del Sovrano Consiglio Shams El-Din Kabbashi al Palazzo Repubblicano, osservando che all’incontro si è discusso sugli sviluppi politici in Sudan.

L’ultimo round di manifestazioni nella capitale è stato domenica scorsa, quando un manifestante è rimasto ucciso colpito alla testa da un lacrimogeno.

Secondo quanto annunciato dal Comitato Centrale dei Medici del Sudan, che sostiene i movimenti di protesta, porta a 63 il numero dei manifestanti uccisi dallo scorso ottobre.

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