Yemen: continua la “guerra dimenticata” nel Paese. Medici Senza Frontiere (MSF) – che opera lì dal 1986, è presenza fissa dal 2007, attiva in 12 ospedali e ne sostiene altri 16 in 13 governatorati – ha reso nota una situazione sanitaria al collasso. “Lo Yemen sta vivendo una delle peggiori crisi sanitarie” con “la popolazione che versa in condizioni drammatiche, non ha autonomia di sopravvivenza e per vivere ha bisogno degli aiuti umanitari”. Lo ha detto in una nota la capocommissione dell’organizzazione, Federica Ferarresi.
MSF prosegue dicendo che “circa il 50% delle strutture sanitarie non sono funzionanti e i servizi che vengono erogati sono carenti. Farsi curare in Yemen oramai è diventato un lusso”. Ancora: “A quasi sette anni dal suo inizio la guerra in Yemen, spesso dimenticata, continua ad avere un impatto enorme sulla popolazione. Sono oltre 4 milioni gli sfollati interni, con più di 20 milioni di persone che hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria.” Sono stati “sette anni di attacchi indiscriminati che non hanno visto fine, con le parti in conflitto che non hanno risparmiato nemmeno la popolazione e le strutture civili. Il sistema sanitario è al collasso, mancano i farmaci e gran parte delle strutture sanitarie è ormai inutilizzabile.”
La situazione più critica è per le donne e i bambini: “Nelle ultime settimane le équipe di Msf hanno registrato nel Governatorato di Marib un aumento del 66% delle visite mediche a bambini e un ritorno di malattie ormai dimenticate quali il colera, morbillo o malattie diarroiche, nonché problemi psicologici”, si legge ancora nella nota.
Intanto continuano i combattimenti nella zona della capitale Sana’a tra la coalizione internazionale filogovernativa con a capo l’Arabia Saudita e i ribelli Houtii vicini all’Iran. Sunniti e sciiti. Inoltre è notizia di oggi, lunedì 14 febbraio, che 5 impiegati dell’Onu sono stati rapiti il giorno 11, mentre erano in viaggio nella parte sud del Paese.