8 marzo: “Asia News” informa che ieri, per la Giornata Internazionale della Donna, si sono avute centinaia di manifestazioni in tutta l’Asia. Dal Bangladesh alla Turchia, passando per il Pakistan, per fare alcuni esempi.
A Dhaka è intervenuto Nirmol Rozario, presidente dell’Associazione cristiana e del Consiglio di unità indù, buddista e cristiano. Ha dichiarato che “Se le donne avanzano, il Paese andrà avanti. Se vogliamo affermare i diritti delle donne, dobbiamo cambiare l’atteggiamento di tutti”. Ha parlato durante un convegno Christian Cooperative Credit Union, a cui ha preso parte anche la ministra dell’Istruzione del Bangladesh Dipu Moni, musulmana, la quale ha ricordato: “Le nostre donne sono oppresse in vari modi nella società; sono oppresse dal fondamentalismo, per cui dobbiamo prendere posizione contro di esso”.
Il presidente dell’organizzazione, Pankaj Gilbert Costa, ha sottolineato che “Il primo ministro di questo Paese è una donna, il leader dell’opposizione è una donna e anche lo speaker è una donna”. “Le donne si sono fatte avanti in vari settori, tra cui lo sport e gli affari, ma nonostante ciò continuano a essere discriminate”.
In India, Suor Dorothy Fernandes, presidente della Commissione delle donne per l’arcidiocesi della città Patna, ha guidato una marcia per i diritti delle donne. In questo campo è da segnalare che il 4 marzo è diventata sindaca di Chennai, capitale dello Stato del Tamil Nadu e tra le città più grandi dell’intero Paese, una donna dalit, una “fuori casta”: si chiama Priya Rajan e ha soltanto 28 anni. E’ cristiana evangelica ed è laureata in economia e commercio. Appartiene al partito che governa il Tamil Nadu, dove altre dieci donne sono state elette sindache.
In Turchia le manifestanti hanno avuto anche un pensiero per le donne e i bambini ucraini. Ne ha parlato Nazan Karacabey, dell’Ankara Women’s Platform. Ancora una volta la Femminist Night March, diretta a piazza Taksim, simbolo della manifestazioni libertarie del 2013 contro Erdogan, è stata vietata. Ci sono state deviazioni dei mezzi pubblici e 38 attiviste sono state arrestate.
In Pakistan si sono avute manifestazioni contro le conversioni forzate, con ragazze costrette a sposare uomini musulmani, dopo essere state rapite. Mancano le tutele da parte dello Stato.
Naveed Walter, presidente dell’organizzazione Human Rights Focus Pakistan, ha detto che oltre 1.000 giovani cristiane e di altre minoranze vengono rapite ogni anno. “I genitori poi non possono nemmeno incontrare le figlie perché sono diventate ‘musulmane’”, ha aggiunto. “L’uguaglianza di genere sarà possibile solo quando i pregiudizi, gli stereotipi e i comportamenti discriminatori nei confronti delle donne saranno scoraggiati e impediti nelle scuole e nei luoghi di culto”.
Anche nello Sri Lanka si è celebrato l’8 marzo. Circa 200 capi delle diverse province, in rappresentanza delle donne si sono riuniti a Colombo e hanno creato la Commissione popolare per le donne nel Paese. Donne che non hanno visto risolvere i loro veri problemi. Per questo l’intenzione della Commissione è quella di costituire entro l’anno prossimo sezioni in tutte le province.