Il bilancio provvisorio dell‘esplosione all’hotel Saratoga all’Avana è salito martedì sera a 43 morti, dopo il ritrovamento di un nuovo cadavere, che è stato identificato, sotto le macerie.
Secondo il ministero della Salute, nell’esplosione, avvenuta venerdì mattina, sono rimaste ferite anche 54 persone e 17 di loro sono ancora ricoverate in ospedale.
All’inizio della giornata due corpi vicini, quello di una donna di 77 anni e quello di un uomo di 55, erano stati estratti dalle macerie.
L’Hotel Saratoga, emblema dell’Avana Vecchia, era chiuso da due anni a causa della pandemia e si preparava a riaprire al pubblico martedì, dopo i lavori di ristrutturazione. I primi quattro piani dell’edificio a cinque stelle sono stati fatti saltare in aria dall’esplosione, quando un’autocisterna gli stava fornendo gas.
Dei 51 dipendenti presenti sul posto al momento della tragedia, 23 sono morti, tre rimangono ricoverati in ospedale e 22 sono riusciti a lasciarlo, ha detto martedì in conferenza stampa Roberto Enrique Calzadilla, delegato dell’azienda turistica Gaviota, trattenuto dall’esercito cubano.
Rimangono dispersi tre dipendenti: “due cameriere e un cuoco”, ha detto. I risultati iniziali hanno mostrato che la struttura dell’hotel è stata “colpita per l’80%” dall’esplosione, secondo Calzadilla. Il Saratoga è noto per aver ospitato diverse celebrità negli ultimi anni, tra cui Mick Jagger, Beyoncé e Madonna.
Costruito nel 1880 per ospitare negozi, l’edificio è stato trasformato in hotel nel 1933 e nel 2005 è diventato una struttura di lusso. Il turismo è la principale attività economica di Cuba, dopo la vendita di servizi medici, e sta lottando per riprendersi dalla pandemia di coronavirus.