Midterm Usa: i repubblicani verso la conquista del Congresso

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Midterm Usa: i repubblicani verso la conquista del Congresso – Trump nel frattempo ha dato appuntamento a Mar-a-Lago per il 15 novembre per “un grandissimo annuncio”, che prelude alla sua terza corsa per la Casa Bianca. Biden: ‘Forze cupe’.
La democratica Gretchen Whitmer ha vinto in Michigan ed è stata rieletta governatrice. Secondo le proiezioni di Fox, la Gretchen ha battuto la repubblicana Tudor Dixon. Il leader dei repubblicani alla Camera americana Kevin McCarthy è stato rieletto. Secondo le proiezioni dei media Usa, McCarthy si è affermato nel 20mo distretto della California: ha battuto la democratica Marissa Wood e mantenuto il suo seggio al Congresso.

La democratica Kathy Hochul ha vinto a New York ed è stata rieletta governatrice dello Stato. E’ quanto emerge dalle proiezioni di Abc e Nbc. Per Hochul si è trattato di una vittoria sofferta vista la rimonta del suo rivale repubblicano Lee Zeldin, sostenuto da Donald Trump. Il democratico James Roesener è diventato invece il primo uomo transgender ad essere eletto alla Camera per il New Hampshire. Lo riporta il Washington Post. In passato erano state elette delle donne transgender e al momento ci sono otto deputati trans in tutti gli Stati Uniti.

Il repubblicano Brian Kemp infligge una nuova sconfitta alla democratica Stacey Abrams. Secondo le proiezioni dei media Usa, Kemp ha battuto per la seconda volta Abrams ed è stato confermato governatore della Georgia. La dem avrebbe già chiamato il gop e ammesso la sconfitta. La democratica Maggie Hassan è stata invece rieletta al Senato in New Hampshire, in un seggio che i repubblicani speravano di strappare. Lo riporta la Cnn. Hassan ha sconfitto il repubblicano Don Bolduc, sostenuto da Donald Trump.

Il repubblicano J.D. Vance, salito alle cronache per il suo libro divenuto poi un film su Netflix ‘Hillbilly Elegy’, ha vinto in Ohio: ha battuto il democratico Tim Rian e conquistato un posto in Senato. Per molto tempo identificato come un ‘never Trumper’ (mai con Trump), Vance di recente è tornato sui suoi passi e ha sposato le teorie del tycoon divenendo un suo sostenitore. E’ quanto emerge dalle proiezioni di Nbc ed Abc. Il democratico Gavin Newsom è stato invece confermato governatore della California, come era ampiamente previsto. Newson è uno dei papabili aspiranti liberal alla Casa Bianca per il 2024.

Il democratico Josh Shapiro ha sconfitto il repubblicano Doug Mastriano, divenendo governatore della Pennsylvania. E’ quanto emerge dalle proiezioni di Nbc e Fox. La vittoria dell’attorney general è uno schiaffo a Donald Trump e consegna un importante successo ai democratici in uno Stato chiave per le elezioni del 2024. Mastriano condivideva le accuse di brogli elettorali e aveva contribuito all’assalto al Capitol. Il senatore dem Michael Bennett conserva invece il suo seggio in Colorado, sconfiggendo il repubblicano Joe O’Dea in una gara in cui il Grand Old Party sperava di strappare uno scranno.

Greg Abbott è confermato governatore del Texas. Il repubblicano, tra i papabili per la Casa Bianca, ha battuto il democratico Beto O’Rourke, che incassa così una nuova sconfitta dopo quella alle primarie presidenziali del 2020 e alle Midterm del 2018 contro Ted Cruz per il Senato. E’ quanto emerge dalle proiezioni di Fox. Il senatore repubblicano ‘libertario’ Rand Paul ha ottenuto invece la rielezione in Kentucky: è al terzo mandato.

Marjorie Taylor Greene, la repubblicana alleata di Donald Trump e sostenitrice della ‘Big lie’ delle elezioni Usa rubate del 2020, ha vinto in Georgia ed è stata rieletta alla Camera americana. E’ quanto emerge dalle proiezioni dei media Usa. La repubblicana Sarah Huckabee Sanders, ex portavoce della Casa Bianca di Trump, vince invece in Arkansas e diventa la governatrice dello Stato. Secondo le proiezioni dei media americani, Huckabee Sanders ha battuto il democratico Chris Jones.

Il 25enne democratico Maxwell Alejandro Frost vince in Florida e conquista un seggio alla Camera, divenendo il primo membro della Generazione Z a ottenere un posto al Congresso americano. Attivista per la giustizia sociale, Frost è un ex componente di March For Our Lives, il movimento che chiede controlli più stringenti sulle armi nato dopo la strage alla scuola di Parkland. Il repubblicano Markwayne Mullin sarà invece il primo senatore dei nativi americani in Oklahoma in quasi 100 anni. Mullin è il secondo Cherokee a rappresentare lo Stato, dopo Robert Owen dal 1907 al 1925.

La democratica Maura Healey è la prima donna e la prima candidata apertamente gay ad essere eletta governatrice del Massachusetts. Healey ha sconfitto il candidato repubblicano sostenuto da Donald Trump, Geoff Diehl. Il democratico Wes Moore vince e diventa il primo governatore afroamericano nella storia del Maryland, secondo le proiezioni dei media Usa. Con la vittoria di Moore i dem si riprendono il governo dello Stato dopo due mandati del repubblicano Larry Hogan.

Il repubblicano Marco Rubio ha vinto la corsa per il Senato alle Midterm in Florida. Rubio è il candidato sostenuto da Donald Trump, che ha chiuso la sua campagna a Miami. Per lui si tratta del terzo mandato. La repubblicana Katie Britt è diventata invece la prima donna ad essere eletta al Senato in Alabama, un traguardo storico per lo Stato americano del Sud. Britt prende il posto dell’altro repubblicano Richard Shelby, di cui era assistente.

Il governatore repubblicano della Florida, l’italo-americano Ron DeSantis, ha ottenuto la riconferma nelle elezioni di Midterm. E’ la proiezione di vari media Usa. DeSantis è tra i possibili candidati per la Casa Bianca, dove sarebbe il principale rivale di Donald Trump se anche il tycoon scendesse in campo, come ha lasciato intendere.

Il repubblicano Tim Scott conquista la rielezione al Senato in South Carolina, battendo la democratica Krystle Matthews. Lo riporta la Cnn. Scott è l’unico afroamericano repubblicano nel Senato americano e la rielezione potrebbe spianargli la strada ad ambizioni ben maggiori. Il suo nome è infatti circolato come possibile candidato alle presidenziali Usa del 2024 o alle successive. Scott è stato nominato senatore nel 2013 dall’ex governatore della South Carolina, Nikki Haley, dopo le dimissioni Jim DeMint.

“Qualsiasi sarà il risultato, i democratici rispetteranno il voto”. Lo afferma la speaker della Camera americana Nancy Pelosi, in un’intervista a Pbs. Il 16% degli elettori americani ha votato a sostegno di Donald Trump alle elezioni di Midterm, mentre un 28% ha votato contro l’ex presidente Usa. E’ quanto emerge dagli exit poll di Cnn, secondo i quali il 54% degli interpellati ritiene il partito repubblicano troppo estremista. Il 63% degli elettori americani ritiene che Joe Biden abbia vinto legittimamente le elezioni del 2020. E l’80% si è detto fiducioso sulla correttezza del voto.

 

LA GIORNATA DI IERI:

Per la prima volta dopo l’assalto al Capitol, un’America sempre più divisa è tornata alle urne nelle elezioni di Midterm per decidere il destino del Paese e in parte anche del mondo, lasciandolo forse appeso per giorni a causa di lungaggini dello scrutinio, contestazioni, riconteggi e minacce. Si teme una lunga scia di caos, come quella che seguì le ultime presidenziali. E una deriva populista, come ha messo in guardia Joe Biden attaccando l’ala trumpiana del Grand Old Party: “Stiamo affrontando alcune delle forze più cupe che abbiamo mai visto nella nostra storia. Questi repubblicani Maga (acronimo dello slogan trumpiano ‘Make America great again’, ndr) sono fatti di un’altra pasta, questo non è il partito repubblicano dei nostri padri, è una cosa diversa”.

In gioco ci sono la sua agenda (compreso il capitolo clima che si sta discutendo alla Cop27 in Egitto), la tenuta democratica del Paese, gli aiuti all’Ucraina, la ricandidatura di Donald Trump alla Casa Bianca e la sua presa sul partito repubblicano, che peraltro ha recuperato terreno tra afroamericani e ispanici su temi come l’inflazione e la criminalità. Se, come indicano i sondaggi, il Grand Old Party riconquistasse la Camera (che si rinnova per intero) e forse anche il Senato, il presidente diventerebbe un’anatra zoppa per i prossimi due anni e sarebbe costretto a governare a colpi di ordini esecutivi tra mille difficoltà.

Uno scenario su cui scommette anche Wall Street, confidando che un “governo diviso” non promulghi leggi che possano danneggiare i profitti delle aziende. Secondo il sito Real Clear Politics (Rcp), alla House i repubblicani potrebbero già contare su 227 seggi (9 sopra il quorum di maggioranza) contro i 174 dei dem, con 34 corse testa a testa. Al Senato – dove l’attuale parità di 50 a 50 è spezzata solo dalla vicepresidente Kamala Harris – la partita sarebbe 48 a 44 per il partito dell’Elefante, proiettato però a strappare almeno altri 3 scranni (Nevada, Giorgia e Arizona) sugli 8 in bilico. Gop in vantaggio anche nelle corse per la carica di governatore in 39 Stati, con 18 su 24 sicure contro le 10 su 15 dei dem (11 i duelli incerti). Kevin McCarthy, che potrebbe diventare lo speaker della Camera subentrando ad una Nancy Pelosi già con le valigie in mano come ambasciatrice a Roma, ha già detto che non ci saranno più assegni in bianco a Kiev e che è pronto a lanciare nuove inchieste parlamentari contro il governo Biden, senza escludere procedure di impeachment.

Donald Trump intanto solleva i primi sospetti sul voto di Midterm, dopo una serie di problemi tecnici verificatisi in due stati in bilico, Arizona e in Michigan. “Sta accadendo la stessa cosa che successe nel 2020 con i brogli elettorali?”, ha chiesto sul suo social Truth, puntando il dito contro le disfunzioni nella contea di Maricopa (che comprende Phoenix) e a Detroit.

Trump ha dato appuntamento a tutti nella sua residenza di Mar-a-Lago per il 15 novembre per “un grandissimo annuncio”, che prelude alla sua terza corsa per la Casa Bianca: un modo anche per difendersi meglio dalle varie inchieste che lo incalzano. Era tentato di farlo alla vigilia dell’Election Day per intestarsi l’attesa ondata rossa ma è stato dissuaso in extremis per non distrarre gli elettori. La sua presa sul partito si misurerà sul successo o meno dei suoi candidati, soprattutto nelle sfide più in bilico per il Senato negli stati battleground, come la Pennsylvania, la Georgia, l’Arizona, il Nevada, ma anche il New Hampshire e il Wisconsin. Trump e il suo entourage hanno comunque già messo in guardia che i risultati devono essere certificati nella notte altrimenti diventano “sospetti”, spianando così la strada a possibili contestazioni, come è già accaduto in alcuni stati come la Pennsylvania. Ma con molte sfide testa a testa e un record di oltre 45 milioni di voti anticipati non sarà facile. “E’ arrivato il momento di difendere la democrazia, il potere è nelle vostre mani”, è stato l’ultimo appello di un Biden malgrado tutto “ottimista”, convinto che i dem vinceranno al Senato mentre per la Camera, ha ammesso, “sarà più dura”; mentre se i repubblicani conquistassero l’intero Congresso saranno “due anni orribili”. Solo il regista e attivista americano Michael Moore, che nel 2016 fu tra i pochi a profetizzare la vittoria di Trump, prevede uno “tsunami blu” grazie ad una affluenza massiccia di giovani e donne.

Ansa

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